Il Comune cambia passo per la gestione degli immobili abbandonati e le aree degradate da mettere in sicurezza e che sono di responsabiltà dei proprietari privati.
Si va dalle ex Cardi, a Chievo, all’area di Adige Docks, a Porto San Pancrazio, dalle piscine Lido di via Galliano alle ex Officine Falconi di viale Piave.
Tutte aree «vuote» (private ma anche pubbliche) abbandonate e in degrado, spesso occupate abusivamente ed ancora più spesso teatro di azioni criminose, non solo spaccio di droga.
L’assessora alla sicurezza, Stefania Zivelonghi, ha varato una mappatura di queste zone ad altissimo rischio, incontrandone i proprietari, nel caso di aree private, per informarli sulle strategie del Comune ma anche per concordare insieme gli interventi da eseguire sugli edifici e sulle aree stesse.
Dopo la mappatura iniziata nei mesi scorsi, messa a punto dalla Polizia locale insieme agli uffici comunali che, oltre ai casi più noti, tiene conto anche delle segnalazioni di residenti e cittadini, è iniziata la fase operativa. Ovvero, quella che prevede di incontrare i proprietari degli immobili interessati per informarli non solo della nuova metodologia adottata dal Comune su questo tema, ma anche per concordare insieme gli interventi da eseguire sugli edifici e sulle aree attenzionate.
Una trentina gli immobili e le aree mappate fino ad ora, tra pubblici e privati, di cui una decina ritenuti a maggior rischio degrado.
E’ il caso delle ex Officine Cardi al Chievo, di alcune aree molto vaste in via Gardesane e di altri immobili sparsi sul territorio, per i quali è partito lo specifico iter, che prevede di contattare la proprietà e, successivamente, di presentare la diffida per la messa in sicurezza dell’immobile.
Nel caso in cui le indicazioni della diffida non vengano rispettate, si procede con l’emissione dell’ordinanza contingibile e urgente, per il cui mancato rispetto sono previste anche denunce penali.
Via Galliano, le piscine saranno demolite
Un iter già attuato di recente su due aree attenzionate e sulle quali si è intervenuto per limitare il rischio di degrado, all’ ex deposito della Stazione di Porta Vescovo (Adige Docks) e alle ex Officine Falconi, e che ora verrà replicato in altri siti ‘sensibili’, il cui ordine di priorità è stato condiviso con Prefettura e Questura.
“Quello in corso è un processo nato da diversi mesi e che ora è una delle sue fasi più operative e stringenti – spiega l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi-. Si tratta di attività che puntano a limitare il degrado di alcune aree e edifici in disuso che, per caratteristiche e posizione, ne sono più a rischio. Un processo complesso, frutto del lavoro di squadra di diversi attori e della sinergia tra Polizia locale, i settori Informatica, Manutenzioni edilizie. Da parte delle proprietà c’è la massima collaborazione, quelle incontrate sino ad ora hanno tutte manifestato stupore per una metodologia che fino ad ora non era mai stata seguita”.
L’iter procede in parallelo sugli immobili momentaneamente dismessi di proprietà del Comune, per i quali si stanno studiando le migliori soluzioni attuabili. E’ il caso delle ex Piscine Lido, che nei prossimi mesi verranno demolite in vista di un uso temporaneo degli spazi attraverso la co-progettazione con i cittadini e degli stabili all’interno del giardino Raggio di Sole, in passato adibiti a punto di ristoro e per i quali si sta ora definendo un uso sociale.
Infine il capogruppo della Lega Nicolò Zavarise ha sottolineato “l’ennesimo episodio di vandalismo, nel quartiere Stadio, ad opera di un barbone che stazione nel parcheggio a fianco all’Unicredit tra via Da Vinci e Via Cristofoli, e che ha danneggiando diverse auto parcheggiate. I residenti sono esasperati.”.