Africani? No, europei.
Quasi tutti uomini? In realtà nella maggior parte dei casi si tratta di donne.
Sono solo alcuni degli stereotipi, più che mai lontani dalla realtà, emersi dalla ricerca promossa da Progettomondo.mlal nell’ambito di un progetto di global education che ha interrogato i giovani europei tra i 16 e i 24 anni.
Partendo da questo dato, che fotografa la distorta percezione dei giovani del fenomeno migratorio, domani, martedì 10 novembre, alle 9.30, verrà proposto un webinar promosso in sinergia con i sindacati di Verona, Cgil, Cisl e Uil, per riflettere su approcci, metodologie e azioni necessarie ad agire efficacemente con attività di advocacy sulla politica europea e italiana.
Il webinar si inserisce nell’ambito del progetto “Volti delle Migrazioni” della Focsiv, la federazione di organizzazioni cristiane di cui Progettomondo.mlal è socio, e per parteciparvi è sufficiente iscriversi al link https://forms.gle/R4N3QRs5PL8UZrSz9 o accedere all’evento tramite la pagina Facebook di Progettomondo.mlal. Secondo la ricerca, i giovani europei, soprattutto in Italia, sono convinti che il 42,4% degli stranieri arrivi dall’Africa del Nord, mentre il dato reale, da fonti Istat, è del 13% e il 50% dei migranti sono europei. Nell’87% dei casi la percezione è inoltre che a spostarsi siano prevalentemente gli uomini mentre quasi il 52% delle persone migranti sono donne. “In un primo momento della pandemia i migranti sono stati trasformati ancora una volta in capri espiatori, additati come untori”, fa notare Stefano Pratesi, formatore esperto in gestione dei conflitti e diritti umani, che durante il webinar parlerà di come si costruisce una realtà virtuale e manipolata. “Le categorie più fragili, del resto sono sempre le più esposte e la ricerca evidenzia il forte sbilanciamento tra percezione e realtà. Le motivazioni sono molte. Per esempio sul fatto che i giovani pensino che la maggior parte dei migranti siano africani influisce il colore della pelle, meno mimetico e che salta quindi più all’occhio, mentre si ritiene che ci siano molti più uomini perché le donne occupano meno posti pubblici e spesso hanno poche relazioni fuori dalle strette comunità”.L’evento, che si doveva svolgere nella settimana contro il razzismo di marzo, è slittato a causa della pandemia e sarà introdotto da Gianni Cappellotto dell’ufficio educazione di Progettomondo.mlal. Dopo i saluti dei segretari generali Cgil, Cisl e Uil di Verona, il ricercatore dell’Università di Milano, Nicola Rainisio, presenterà la ricerca parlando di giovani italiani ed europei tra rappresentazione e realtà”.