Il maltempo ha colpito la fascia centro nord della provincia con un andamento da ovest a est. Una tempesta con le ormai consuete caratteristiche anomale: venti impetuosi e chicchi di grandine fino alle dimensioni del diametro di qualche centimetro, accompagnati da violenti nubifragi spesso circoscritti in zone ristrette.
Sottolinea Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Agricoltori Italiani Verona: “Impressionanti le immagini che arrivano dalla zona del Lugana, dove i danni non si limitano solo ai raccolti ma colpiscono le piante e le strutture di sostegno. Numerosi i tetti di capannoni divelti dalla furia dei venti, soprattutto le vecchie coperture, laddove i sistemi di ancoraggio risentono del passare del tempo. Alcuni terreni occupati da giovani piantagioni di frutteti, nel Villafranchese e fascia centrale, sono stati piegati al suolo, unitamente alle strutture di sostegno. Paradossalmente, laddove i vigneti sono stati colpiti nella zona collinare da chicchi di grandine di grossa dimensione, il danno può considerarsi contenuto. Fermo restando che si dovrà attendere qualche giorno per censire con esattezza le zone colpite e i danni subiti, gli agricoltori sottolineano come i danni maggiori siano da individuarsi nelle strutture intese come fabbricati, piante, strutture di sostegno, impianti fotovoltaici. Concordiamo con quanto affermato dal presidente Luca Zaia: si tratta di anomalie climatiche non registrate negli anni precedenti e pertanto il governo deve stanziare adeguate risorse non solo per coprire ciò che è previsto dagli interventi assicurativi, ma per coprire i danni alle strutture che avranno degli effetti negli anni futuri per le aziende agricole”.