Ilaria Salis, la docente milanese di 39 anni detenuta a Budapest da 13 mesi con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra, è stata portata in aula con manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie, oltre a essere legata da una catena tirata da un agente, ripetendo così quanto avvenuto durante l’udienza del 29 gennaio.
A causa di problemi tecnici che hanno rallentato il processo, il giudice Jozsef Sòs ha deciso di non ascoltare una delle vittime e i due testimoni previsti per oggi. Di conseguenza, si procederà solo con l’ascolto di Ilaria Salis e poi si prenderà una decisione sulla richiesta dei domiciliari. La prossima udienza è stata fissata per il 24 maggio.
In una lettera scritta a mano, Ilaria Salis ha autorizzato la stampa italiana alla pubblicazione di foto che la ritraggono con le manette.
Legali e amici presenti in aula del tribunale sono stati minacciati con frasi come “Stai zitto o ti spacco la testa”. L’avvocato Eugenio Losco: “Ci aspettavano e ci hanno insultato e minacciato in ungherese. Ci hanno fatto delle riprese con i telefonini, ci hanno ripreso e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando”.
Del gruppo di italiani presenti facevano parte esponenti di Giuristi democratici e anche l’autore Zerocalcare,