Le vendite dei vini nella Distribuzione Moderna si stanno assestando, dopo il boom del 2020. Viaggiano sempre in territorio positivo, ma con un riequilibrio progressivo, conseguenza della condizione di relativa normalità che i vaccini hanno indotto: più libertà di consumare fuori casa, più presenze nelle sedi di lavoro e meno spesa per i consumi casalinghi. E’ quanto emerge dall’anticipazione della ricerca IRI per Vinitaly, che sarà presentata lunedì 18 ottobre a Vinitaly Special Edition (a Verona dal 17 al 19 ottobre). Nei primi 9 mesi del 2021 le vendite dei vini sono cresciute del 2% a volume e del 9,7% a valore. Nella classifica dei vini Top, cioè quelli più venduti in assoluto,
Il vino veneto Valpolicella si trova al 14° posto per vendite a volume, con 2 milioni e mezzo di litri venduti a un valore di quasi 20 milioni di euro (dato che include anche il Valpolicella Ripasso). Il Prosecco frizzante (prodotto anche in Friuli) è in 12° posizione con 2 milioni e 840mila litri venduti, per un valore di 19 milioni e 474mila euro. Il Lugana è, invece, primo nella classifica Best, cioè dei vini con maggior tasso di crescita: ha aumentato le vendite a volume del 46,4% rispetto allo stesso periodo del 2020, venduto a un prezzo medio di 7,5 euro a bottiglia. Conferma il suo trend in ascesa il Valpolicella Ripasso che è all’8° posto con una progressione del 26,2%.
La ricerca IRI per Vinitaly dettaglia le dinamiche delle vendite: i vini a denominazione d’origine, nella classica bottiglia da 0,75 lt, continuano a performare molto bene, seguendo un trend che prosegue da anni: i vini DOC crescono del 4,8% a volume e del 10,8% a valore; i vini IGP crescono del 3,6% a volume e del 8,1% a valore. Le bollicine vendono più del vino, registrando una crescita rilevante del 27,1%. Male tutti gli altri formati: bottiglioni di vino comune, brik, bag in box. Le bottiglie a marca del distributore (MDD) crescono del 3,0% nel formato da 0,75lt, ma calano del 2,9% nel totale.