Il viceministro Marina Sereni “lancia” Allegri in Regione "Qui per trasmettere la coerenza tra Pd nazionale e regionale"

«Sono qui a trasmettere la coerenza tra Pd nazionale e Pd regionale. La coerenza di chi lavora per far sì che i fondi europei siano utilizzati per dare all’Italia, al Veneto e quindi anche a Verona una crescita equilibrata e sostenibile, rafforzando il sistema sanitario e creando nuovi e buoni posti di lavoro. Le politiche di Roma, penso anche al patto per l’export, dimostrano inoltre che si può essere vicini al Nord senza essere secessionisti: questo è un grande territorio produttivo ed economicamente vivace ma dobbiamo modernizzarlo perché torni forte sui mercati internazionali».Così Marina Sereni, viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Marina Sereni, nel sostenere la candidatura di Giandomenico Allegri a consigliere regionale, ha spiegato le priorità del governo sugli aiuti dall’Europa: «Investire nelle infrastrutture e nelle aziende, nella transizione ecologica dell’economia, nella formazione e nella ricerca, ma anche digitalizzare la pubblica amministrazione: noi prima della pandemia crescevamo poco, più lentamente di tutti, per colpa di strozzature che bloccano questo grande Paese manifatturiero». Sereni si è anche soffermata, tra le altre cose, sul Mes: «Così com’è stato riformato il Mes non prevede condizioni negative per l’Italia, l’unico punto è usare queste risorse per rafforzare la sanità, avvicinarla al territorio, renderla più disponibile e capace di affrontare emergenze. Abbiamo grandi professionalità ma servono nuovi investimenti».
Secondo Allegri, «i fondi europei servono a modernizzare il Veneto anche tramite infrastrutture viarie e telematiche, parte di quegli interventi fondamentali con cui trattenere i 12mila giovani che ogni anno trovano lavoro fuori dalla nostra regione. Ci sono poi i capitoli imprescindibili dell’innovazione e ricerca: con l’Industria 4.0, pensando alla dimensione veronese delle pmi, è stata data una spinta notevole, almeno sul piano degli investimenti in macchinari, ma bisogna continuare a investire sulle figure umane. Non dimentichiamo poi la necessità di un centro agro-sperimentale a Verona, provincia dimenticata dalla Regione come dimostrano anche nodi irrisolti quali la moria del kiwi e il mal dell’esca: Palazzo Balbi ha completamente fallito, sul punto, e la giunta è sempre stata sorda e muta, basti pensare che il tavolo nazionale sulla moria del kiwi si è appena aperto soltanto grazie alla Regione Lazio».