Cecilia Riccio (o Ricci), detta Brusasorzi (o Brusazorzi o Brusasorci) (Verona- 1549- Verona 1593) è stata una pittrice italiana.
Appartenente alla famiglia di artisti veronesi Brusasorzi, figlia di Domenico e Toscana, Cecilia fu, come i fratelli Felice e Giambattista, allieva e collaboratrice del padre.
Di lei si hanno poche notizie sia sulla sua vita che sulla sua opera. Si dice che rimasta vedova di un certo Giovanni da Arcole torno’ insieme ai due figli alla fine del 1500 dal fratello Felice anche lui impegnato nella bottega di famiglia.
La Brusasorzi lavorò nella bottega di famiglia, dove si specializzò nel genere del ritratto, eseguendo lavori definiti «di bella gratia e di dolce maniera» tali da meritarne la definizione di “emula della natura nel dare il fiato della vita a quelle carte e quelle tele che colora”.
La critica moderna però ne parla in modo diverso e pur rilevando una grande facilità pittorica, afferma ad un tempo che le sue qualità artistiche comunque non all’altezza della sua fama.
Nessuna opera le è stata attribuita con certezza. Secondo alcuni Cecilia avrebbe realizzato un ritratto su rame per un gentiluomo di casa Calderari di Vicenza, il quale, da appassionato poeta, le avrebbe dedicato un sonetto all’epoca visibile sul retro dell’opera. Le è inoltre attribuito un dipinto raffigurante alcune sante conservato presso la Galleria comunale di Verona.
Fu attiva anche come miniaturista.
Tiziano Brusco