La chiesa di San Salvatore Vecchio, conosciuta anche con il nome di chiesa di Salvatore al Frignano, è un ex luogo di culto cattolico oggi ortodosso russo, che sorge nel centro storico di Verona a pochi passi dalla chiesa di sant’Eufemia perciò fa parte della diocesi di Verona.
La chiesetta è dotata di una facciata a capanna che non è però visibile dalla strada pubblica, in quanto affaccia su un cortile interno.
L’accesso allo spazio dell’assemblea avviene attraverso un portale con timpano situato sul fianco laterale, mentre l’ingresso della facciata è murato.
Il fianco, che non ha importanti decorazioni, è caratterizzato dal modesto volume che emerge della cappella interna con finestra semicircolare in alto, è coronato da una semplice cornice sottogronda.
La chiesa si caratterizza per aula a navata unica rettangolare, lungo i fianchi si trovano due nicchie e con presbiterio rialzato e protetto mediante una balaustra residuo di ciò che nelle chiese ortodosse è l’iconostasi, ovvero presbiterio, dove viene celebrata l’Eucarestia.
Nell’iconostasi si trovano tre porte: la porta centrale, generalmente a due ante, detta porta santa o porta reale.
Le porte laterali rispetto quella centrale e che conducono al diaconicon e alla prothesis.
Su ogni iconostasi devono essere presenti almeno le icone di Cristo e di Maria, rispettivamente a destra e a sinistra della porta santa.
Ci sono normalmente altre icone che variano a seconda della chiesa.
Nell’ambito della Chiesa ortodossa russa l’iconostasi prevede, in genere, cinque ordini di icone.
I patriarchi che affiancano l’icona della Trinita’ e rappresentano l’Antico Testamento;i profeti; le Feste liturgiche; il Deisis o deesis (preghiera) costituisce il registro centrale e principale.
Qui si trovano le icone dei santi (principalmente San Giovanni Battista e Maria) in posizione di preghiera intorno a Cristo Pantocratore.
Le icone locali o del tempio, poste in alto: queste icone vengono spesso cambiate a seconda della festività. Non mancano iconostasi di dimensioni più ridotte e di disegno meno complesso nelle chiese minori).
L’aula è coperta da una volta a padiglione con lunette laterali, qui si trova l’affresco la Caduta della manna di Giorgio Anselmi.
Pittore italiano allievo del Balestra, lavorò prevalentemente in Veneto, in Lombardia, in Emilia e nel Trentino con affreschi e lavori ad olio.
Il presbiterio è coperto da una volta a botte.
Lungo le pareti vi è un ciclo di nove dipinti murali raffiguranti alcuni episodi della vita di San Luigi Gonzaga.
Tiziano Brusco