Il viaggio tra i veronesi illustri: Giovanni di Rigino

Tornando indietro un po’ nei secoli e guardando non solo a pittori veronesi e veneti, una figura di spicco nel panorama della scultura veronese e’ senz’altro. Giovanni di Rigino, attivo tra il XIII e il XIV secolo. Scultore e notaio veronese di rilievo, noto per diverse opere attribuitegli nella città di Verona. Era figlio del maestro lapicida Rigino di Enrico e fu attivo nella Verona del Trecento. Ricoprì la carica di cancelliere di Cansignorio della scala e del suo successore Antonio, signori di Verona. Nonostante le attribuzioni la sua figura rimane in parte avvolta nel mistero, e le informazioni documentate sulla sua vita e sulla totalità delle sue opere, sono molto poche. Tra quelle che sono opere a lui attribuite una delle più significative è l’edicola votiva che si trova in prossimità della chiesa di San Pietro Incarnario. Quest’opera che sembra sia stata realizzata a sue spese, si presenta con quattro nicchie con all’interno rilievi che raffigurano la Madonna con Bambino, San Francesco che riceve le stimmate, San Pietro e San Giovanni Evangelista che presenta l’offerente inginocchiato. Questa edicola datata alla metà del XIV secolo riflette l’influenza di elementi gotici toscani e lombardi, fusi insieme con la tradizione locale veronese. Un’altra delle opere attribuita a Giovanni di Rigino è la statua di San Procolo, realizzata nel 1392 per la chiesa veronese omonima. La scultura, in tufo di Avesa, raffigura il santo seduto su un seggio decorato con motivi fitomorfi (che ha forma di pianta o di organi vegetali) e teste leonine. Attualmente, la statua è conservata nella chiesa di San Zeno a Verona. Un’opera sicuramente importante e considerata una delle più belle sculture equestri del XIV secolo, e’ la statua equestre di Cangrande della Scala, a lui attribuita, ora conservata nel Museo di Castelvecchio dopo l’intervento di Carlo Scarpa. La scultura in origine era collocata sulla sommità della tomba di Cangrande, collocata nel complesso delle Arche scaligere, sopra la porta settentrionale della chiesa di Santa Maria Antica, nel centro di Verona. Nel 1909 venne rimossa e collocata inizialmente al Museo Civico, sostituita con una copia, opera dello scultore Rodolfo Dusi. Giovanni fu anche ideatore del sepolcro di Mastino II della Scala, nel complesso delle Arche scaligere di Verona.

Tiziano Brusco