In occasione del convegno organizzato da AMIA a Verona, si è discusso di manutenzione ordinaria del patrimonio verde di proprietà pubblica, alla luce delle norme introdotte dal decreto interministeriale del 22 gennaio 2014 che prevedono estese limitazioni all’uso di fitofarmaci nelle aree frequentate dalla popolazione. La tavola rotonda ha l’obiettivo di mettere a confronto le metodiche operative dei diversi attori che operano nell’ambito extra agricolo e valutare le ricadute in termini di costo, sull’attività di dei vari enti che si occupano della gestione sia dei parchi e dei giardini, ma anche della rete ferroviaria, delle autostrade e della rete stradale statale, oltre ai centri sportivi quali i campi da golf. La ricerca commissionata ad Agri2000 – società di servizi e ricerche specializzata nell’agri business – ha analizzato i costi e le modalità di gestione del diserbo in aree pubbliche quali marciapiedi, parchi, pavimentazioni, aree scolastiche e cimiteriali attraverso interviste con referenti di diverse amministrazioni comunali del centro-nord Italia. La ricerca ha elaborato il costo per Km lineare e giornaliero per ogni singola metodologia di diserbo, tenendo conto della produttività giornaliera e delle seguenti categorie di spesa: costo della manodopera (23 euro/ora), ammortamento dei mezzi/attrezzature, consumi di prodotti, combustibili, spese generali e utile d’impresa. Durante il convegno è stata presentata, l’analisi dei costi per il Comune di Verona dimostra che la situazione attuale di gestione delle infestanti per il mantenimento delle aree pubbliche con trattamento con glifosate preveda 2 interventi l’anno con un costo totale di € 90.000; lo scenario ipotizzato di controllo attraverso l’uso di acido pelargonico e pirodiserbo comporterebbe un incremento dei costi di oltre il 450%, con una spesa annua pari a 500.000 €. Andrea Miglioranzi Presidente AMIA, intervenuto all’evento afferma: “la Regione Veneto ha provveduto, come altre regioni quali la Lombardia e l’Emilia Romagna, all’emanazione di linee guida che regolamentano l’utilizzo dei fitofarmaci sul loro territorio e tutto ciò per conseguire tre obiettivi: riduzione dei rischi e dei danni sulla salute umane ed dell’ambiente, riduzione e razionalizzazione dei prodotti chimici, promozione e sviluppo della difesa integrata e biologica.