Il teatro veronese punta i riflettori sui giovani. E lo fa con il progetto IFIGENIA#generazionesacrificio, spettacolo-laboratorio che porta in scena 18 ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni e che coinvolge sul piano artistico e produttivo Spazio Teatro Giovani, il Teatro Stabile di Verona e il gruppo di ricerca teatrale Anagoor.
Lo spettacolo, inserito nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese, debutterà al Teatro Romano il 1° settembre.
Il progetto è frutto del lavoro portato avanti dalle registe Silvia Masotti e Camilla Zorzi, ideatrici del percorso formativo e dell’esito scenico a cui hanno lavorato durante la pandemia. Giovani attori ma anche giovani spettatori. Per l’Amministrazione la sfida è proprio questa, trasmettere alle nuove generazioni la passione del teatro ma anche quella di andare a teatro, rendendoli protagonisti sul palco oltre che nelle sale che finalmente stanno riaprendo. Ne è convinto l’assessore alla Cultura Francesca Briani, che oggi ha presentato il progetto collegandosi alla conferenza stampa in Comune, dove erano presenti il direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Carlo Mangolini, il neo direttore del Teatro Stabile di Verona Piermario Vescovo con Paola Degiuli e le registe Silvia Masotti e Camilla Zorzi.
“Abbiamo scelto di condividere l’esigenza di cui parla l’assessore – precisa il direttore artistico Mangolini –, con due artiste come Silvia Masotti e Camilla Zorzi che in questi anni hanno sviluppato un metodo formativo riconosciuto a livello nazionale, e non solo. La loro pratica di teatro, così attenta alle nuove generazioni, si sposa benissimo con uno dei miei obiettivi, ovvero sviluppare un lavoro di coinvolgimento attivo con le comunità di cittadini. Insieme abbiamo pertanto deciso di lavorare sui classici, ed in particolare sulla figura di Ifingenia. Ad arricchire ulteriormente lo spettacolo che conclude questo loro percorso laboratoriale, il coinvolgimento di una compagnia tra le più apprezzate nell’ambito della ricerca teatrale italiana come Anagoor, già Leone d’argento alla Biennale di Venezia. A loro abbiamo chiesto di realizzare un video che valorizzerà ulteriormente l’incontenibile energia dei 18 ragazzi in scena, desiderosi di essere finalmente protagonisti dopo tanti mesi di limitazioni e difficoltà nel tornare alla loro vita normale”.
“Pensiamo sia necessario più che mai in un momento come questo – dichiara l’assessore Briani –, dare voce ai ragazzi che hanno vissuto con grande difficoltà questo anno di Covid, durante il quale hanno dovuto sacrificare la parte più importante della loro età, ovvero le relazioni interpersonali. Aver provato a tenere viva la loro attenzione, alimentando la creatività attraverso il teatro, anche nelle modalità a distanza, è un gesto di grande coraggio, ma anche l’assunzione di una forte responsabilità che abbiamo ritenuto opportuno segnalare, inserendo questo progetto nel programma dell’Estate Teatrale Veronese. La nostra sfida è quella di portare i giovani non solo sul palcoscenico, ma anche nei teatri, come pubblico curioso e appassionato”.