A volte succede e quando succede è ancora più bello. Il “piccolo” Chievo di Mimmo Di Carlo, viene da 4 ko consecutivi, ha l’acqua alla gola e lotta per il suo scudetto, cioè la salvezza.
Arriva la Juve di Ciro Ferrara, che non vive una grande stagione, ma ha Buffon e Cannavaro, Del Piero e Chiellini. Insomma, sulla carta non c’è storia, ma le partite non si giocano sulla carta, ma in campo. E in campo, il Chievo comanda, feroce e compatto. Non ci sono fuoriclasse, ma c’è capitan Luciano a guidare la pattuglia, con Marcolini e Sorrentino, Mantovani e Pinzi. In attacco Granoche e Abbruscato, che Dio ce la mandi buona.
Ci sono partite in cui la classe operaia va in paradiso. Come questa. Intorno alla metà del primo tempo, palla fuori area, più o meno a una trentina di metri da Buffon. Sardo la controlla, finta De Ceglie, fa ancora un passo e spara un destro rasoterra che sbuca da un bel po’ di gambe e Buffon vede in ritardo. Gol!
La Juve non ci sta, ma la sua rabbia si traduce in una punizione di Del Piero e in qualche mischia senza grossi pericoli per Sorrentino.
E anche nella ripresa saranno del Chievo le azioni più insidiose. Una sconfitta che costerà cara a Ciro Ferrara, sempre più sulla graticola e che rilancerà il Chievo verso la salvezza.
L’eroe della partita è ovviamente Gennaro Sardo. “Bello far gol a Buffon” dirà al termine del match. “Bello far gol alla Juve, ma soprattutto bello conquistare i tre punti. Abbiamo dimostrato che quando serve, ce la giochiamo con tutti e tutti devono soffrire con noi. Il Chievo è questo, siamo capaci di tutto”.
Il Chievo era questo. Quanta nostalgia…