Il soccorso alpino ritrova una casa Da gennaio sono stati 65 i salvataggi in montagna, di cui 40 solo tra giugno e agosto

La base di elisoccorso Suem in lungadige Attiraglio è ora anche la sede operativa del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico di Verona. Rimasti senza sede, da luglio scorso i circa 30 volontari del Cnsas e i loro mezzi (3 furgoni più un carrello con Quod/motoslitta) hanno trovato sistemazione negli spazi dell’elisuperficie “Base Hems Verona”, autorizzata Enac per tre anni. C’è infatti un rapporto stretto con il Soccorso Alpino, che viene attivato attraverso la centrale operativa SUEM 118 di Verona.
Inizialmente, questa figura professionale veniva imbarcata in elicottero solamente per gli interventi in montagna ma si è ritenuto opportuno passare ad una presenza fissa quotidiana a bordo. Tutto ciò è regolamentato da una convenzione tra AOUI Verona e il CNSAS XI delegazione Veneta, che fornisce il personale. L’equipaggio dell’elicottero è composto da 5 persone: pilota e tecnico vericellista/manutentore (personale aeronautico), un medico, un infermiere e un volontario del Soccorso alpino.
L’intervento dell’elicottero, che ha un costo di 1.680 euro al minuto, viene attivato in due casistiche specifiche. Si alza in volo quando serve rapidamente un medico sul posto dell’emergenza, quindi per gravità della patologia, oppure quando il recupero del paziente deve avvenire in zone impervie.
Alla conferenza stampa erano presenti, il direttore generale Callisto Marco Bravi, il direttore del SUEM Adriano Valerio, il direttore dell’UOC Servizi Tecnici e Patrimoniali Maurizio Lorenzi, il coordinatore del 118 Marco Manzini, il rappresentante dell’undicesima delegazione CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) Alberto Barbirato e per la Stazione CNSAS Verona Marco Vignola.
Per il Soccorso alpino, quelli estivi, sono stati mesi di super lavoro, con un aumento del 3% degli interventi rispetto all’anno scorso. Da gennaio a oggi sono stati 65 i salvataggi in montagna, di cui 40 solo fra giugno e agosto.
Ad oggi, l’elisuperficie di Verona non ha l’autorizzazione al volo notturno, che compete alla programmazione regionale. Al momento, dei 4 elisoccorsi in Veneto è solo la postazione di Treviso ad essere autorizzata, mentre la provincia di Verona è coperta dai servizi di Brescia e Trento. La programmazione regionale viene fatta in base alle effettive esigenze territoriali, sulla valutazione dei costi e delle caratteristiche meteorologiche (zone nebbiose come Verona hanno difficoltà nel decollo notturno).