Il sistema teatrale veronese non va consegnato a Venezia Bertaia (Fi) critica la precedente amministrazione e manda un messaggio

“Negli anni scorsi la precedente amministrazione ha indebolito l’indipendenza dell’Estate teatrale veronese, del Grande Teatro e delle altre rassegne, avvicinandole all’orbita di Venezia e del Teatro Stabile del Veneto. Non vorremmo che l’amministrazione Tommasi, anche inconsapevolmente, proseguisse su questa strada”. A dirlo la consigliera comunale della Lista Tosi Anna Bertaia, con il deputato di Forza Italia Flavio Tosi, dopo il seminario che si è tenuto sabato scorso alla Fondazione Toniolo, organizzato dal Teatro Stabile del Veneto (Tsv): “Un teatro Triveneto forte, inclusivo e condiviso”. “Il confine tra una sana e giusta collaborazione dei teatri del Triveneto e un annacquamento dell’identità del nostro teatro è sottile. Dal 2019 il direttore artistico dell’Estate teatrale veronese è un professionista che è anche una figura di spicco del Teatro Stabile del Veneto (Carlo Mangolini nda); e il seminario di sabato ha discusso su come rafforzare la sinergia tra teatri triveneti – e ci mancherebbe non fossimo d’accordo – ma per come è stato organizzato, declinato nei contenuti e per i relatori in scaletta, non vorremmo fosse stato un evento che, sotto traccia, tenti di proseguire sulla strada dell’omologazione del teatro veronese a favore di Venezia”, sottolineano Bertaia e Tosi. “La cultura è marchio di una città, ne rappresenta e ne rafforza l’identità, la rende viva, vivace e ne accresce il valore. Verona ha una lunghissima e prestigiosa tradizione teatrale che spesso ha toccato livelli di riconoscibilità internazionale’’, concludono.