“La festa di fine scuola non è la fine del campionato. Il sindaco confonde le cose e inventarsi una soluzione così per compensare il rito di chiusura dell’anno scolastico anche per i più piccoli è da veri sprovveduti. Anzi è il tentativo maldestro di coprire l’assenza di una scelta coraggiosa: riaprire gli spazi delle scuole, se non per una parvenza di normalità d’anno, almeno per un arrivederci all’anno prossimo”.
La consigliera regionale di Italia viva (fresca di annuncio ufficiale) Orietta Salemi interviene sulla festa organizzata per i bambini di asili nido e scuole materne della città.
“Trovarsi tutti in piazza ha un valore per i tifosi del pallone che si riconoscono nel luogo simbolo della città in cui sventolare le bandiere, ma per i bambini lo spazio di riferimento, quello che segna l’appartenenza, è intimamente legato al proprio ambiente quotidiano, fatto di piccole, consuete sicurezze: un angolo di cortile o un fazzoletto di verde per chi è più fortunato, oppure un’aula coi propri disegni alle pareti, una sala coi giochi… tutti segni che marcano un’identità tra i bambini e la propria scuola. E passi che la Bra sia per tutte le stagioni: le feste dei tifosi, il raduno di auto storiche, i banchetti di Santa Lucia o dei Sapori, le manifestazioni sportive, insomma le vetrine di ogni genere, ma non può diventare un surrogato della scuola. La scuola non è folklore, i tempi e gli spazi della scuola sono sacri, sono di relazione, di crescita, sono spazi di vita: si è deciso di lasciare chiuse le scuole, persino i loro spazi esterni? Bene allora non si parli di scuola, la festa di fine anno per la scuola è qualcos’altro”.