E’ andato a Filippo Rossi, professore emerito di Patologia generale il “Premio San Martino”, voluto dall’Istituto Assistenza Anziani, giunto alla 14° edizione. La cerimonia della consegna si è svolta alla Gran Guardia, alla presenza tra gli altri del presidente dell’Istituto Assistenza Anziani, l’avvocato Alessandro Cappiotti, della dottoressa Adelaide Biondaro, direttore dell’IAA e del professor Nicolò Rizzuto, presidente del Comitato scientifico dell’Istituto, oltre che egli stesso “premio San Martino” nel 2009. Prima della consegna del riconoscimento, il professor Rossi ha parlato del fascino della ricerca, la stessa che è in grado di trasmettere un messaggio di speranza, “perchè da un piccolo risultato può rinascere un seme fecondo di frutti e di progresso”. Dopo di lui a parlare di ricerca scientifica in geriatria è toccato al professor Mauro Zamboni, ordinario di Medicina interna-Geriatria dell’Università di Verona. Poi la consegna del premio al professor Rossi e alla sua lunga storia accademica. Laureato nel 1951 in Medicina a Padova, qui ha asvolto la docenza in Microbiologia e in Patologia generale. E’ lui il fondatore dell’Istituto di Patologia Trieste. Poi con delega allo sviluppo dell’Università di Verona, si dedica all’istituzione della facoltà di Scienze con due corsi di laurea, Informatica e Biotecnologia agroindustriale: il primi in Italia. Nei nuovi istituti di Patologia di Trieste e Verona ottiene l’affermazione scientifica di un Gruppo che è riconosciuto come punto di riferimento per gli studi sull’infiammazione e sui meccanismi di attivazione cellulare. Dagli anni ‘90 apre una nuova linea di ricerca sulla malattia dell’Alzheimer. Dal 2000 ha dato vita al “Progetto Burundi”, una collaborazione tra le università di Verona e di Ngozi. Una vita per la ricerca.