Quasi un anno di panchina (volontaria) può bastare. Lo scorso giugno Fabio Venturi annunciava alla Cronaca il suo passo indietro dalla politica. Era stato nominato da poco direttore generale della BluVolley, di mezzo c’era l’attività imprenditoriale, troppi impegni, ma l’impressione è che dovesse soprattutto staccare la spina dopo gli anni intensi al fianco di Flavio Tosi e la delusione finale, vissuta come un autentico tradimento, della candidatura di Patrizia Bisinella, scelta dall’allora sindaco e oggi marito per tentare la successione. Oggi Venturi, leader di “Generazione Verona” ed ex presidente Agsm, è pronto a scendere nuovamente in campo. «Alle prossime elezioni comunali i cocài ci saranno». Il cocài è il simbolo del movimento. «Vogliamo creare una lista civica aperta anche ad altri gruppi e associazioni», dice al nostro giornale. «Vogliamo continuare a produrre idee e contenuti moderni per la nostra città, e non lo possiamo fare dall’esterno. È giusto misurarsi con l’elettorato e provare a realizzarli dall’interno, specialmente perché i prossimi anni dovremo ricostruire la città post-Covid. Per noi deve rappresentare una sorta di secondo tempo di Verona, che deve diventare una grande città, una città metropolitana». Con chi viaggeranno i cocài? «Un percorso si è chiuso 4 anni fa e di sicuro non la riapriremo. Il centrodestra è la nostra collocazione naturale, però con un grande apporto delle liste civiche. Per questi ragionamenti però», aggiunge Venturi, «c’è ancora tempo. Oggi ci dedichiamo ai progetti e alle idee per la città. Siamo stati spettatori per un mandato interno e ora vogliamo essere protagonisti». Si candida a sindaco? Ancora presto per dirlo. E Venturi non lo ha detto. Al momento l’unico candidato è Tosi, i cui arci-nemici – si dice – per sottrarli parte del bacino elettorale starebbero pensando proprio a Venturi. Il sindaco Federico Sboarina non ha ancora affrontato l’argomento, almeno non in pubblico, dunque non si sa se voglia riprovarci. Voci di palazzo danno come possibile candidato del centrodestra, di una parte del centrodestra a questo punto, il consigliere regionale ed ex assessore comunale alla Sicurezza Daniele Polato. E però il centrodestra (di cui ufficialmente fa parte anche Tosi), se dovesse presentarsi con tre candidati rischierebbe di fornire un assist al centrosinistra, dove negli ultimi giorni però sta perdendo quota la possibile candidatura di Damiano Tommasi: troppe le correnti interne al Pd, e l’avvio della segreteria Letta non ha affatto migliorato le cose.