«E’ con gioia e orgoglio che presentiamo il ritorno del marchio IGP della pesca veronese. Un riconoscimento di qualità che assume ancora più importanza dopo le devastazioni causate dal maltempo nel Veronese negli ultimi giorni. Intere coltivazioni sono state spazzate via, il lavoro e la cura di un lungo periodo purtroppo cancellati in pochi minuti. Bene ha fatto il presidente Zaia a chiedere tempestivamente lo stato di emergenza al Governo per i disastri in agricoltura. Continueremo a vigilare affinché i risarcimenti arrivino il prima possibile, per permettere agli agricoltori di rialzarsi e di continuare a coltivare prodotti di eccellenza assoluta come, appunto, la Pesca di Verona. Non un semplice frutto, ma un simbolo della storia, della cultura, dell’identità del nostro territorio, apprezzato in tutto il mondo». Filippo Rigo, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, introduce così la conferenza stampa tenutasi in Consiglio regionale del Veneto a Venezia, dal titolo «Il ritorno della Pesca di Verona IGP», cui hanno partecipato Arrigo Cipriani, patron dell’Harry’s Bar, Marina Montedoro, direttore Coldiretti Veneto, Stefano Faedo, presidente dell’Associazione Ortofrutta Veneta.
«Oggi – continua Rigo – presentiamo un importante risultato. La presenza di Arrigo Cipriani qui oggi sottolinea ancora una volta l’assoluta importanza di questo prodotto. Già in occasione della Mostra delle Pesche a Pescantina, questo ambasciatore dell’enogastronomia veneta nel mondo ha sottolineato il suo legame con questo frutto eccellente. E chi potrebbe farlo meglio di colui che, con il suo mitico Bellini, ha esaltato a livello mondiale la pesca bianca veronese? Ancora oggi, 74 anni dopo che Giuseppe Cipriani ha proposto questo celebre cocktail, il nome di questa storica dinastia enogastronomica continua ad essere legato a Verona e ai suoi prodotti».
«L’impegno di Coldiretti Verona e del suo presidente Alex Vantini è stato fondamentale per l’ottenimento di questo riconoscimento – spiega Montedoro -. Non è una situazione semplice per l’agricoltura: prima la siccità, poi l’eccesso di acqua, da ultimi gli eventi calamitosi. Coldiretti, infatti, ha chiesto una moratoria sui mutui e il posticipo dei pagamenti dei contributi, perché le aziende hanno bisogno di liquidità. Nonostante queste difficoltà, siamo la Regione più importante a livello nazionale per prodotti tipici, e la ruralità rappresenta il fiore all’occhiello della cultura veneta».
«Si tratta di una produzione importante per la provincia e il Veneto tutto – commenta Faedo -. Insieme a Coldiretti, da pochi anni abbiamo iniziato questo percorso con Ortofrutta Veneta, avviando un nuovo modo di pensare quello che stiamo facendo a livello territoriale. Ora si inizia a capitalizzare il lavoro degli ultimi anni. Stiamo poi portando avanti un progetto più ampio che coinvolge anche altri prodotti, come le mele, le ciliegie delle colline veronesi, l’asparago. Ci stiamo confrontando con Coldiretti e Regione del Veneto per creare un percorso che possa far percepire il vero valore dei prodotti e coinvolgere l’intera filiera».
«Ricordo perfettamente quando abbiamo iniziato a servire i primi Bellini – interviene Cipriani -. Si servivano con lo champagne, poi abbiamo proseguito con il prosecco. Lo serviamo in tutto il mondo».