Il 2022 si chiude con un bilancio positivo per gli agriturismi veronesi, nonostante le difficoltà legate al conflitto in Ucraina e i forti rincari dei costi energetici. Sono tornati, infatti, i turisti stranieri, che nel 2021, a causa della pandemia e dei lockdown o delle prescrizioni imposte in parecchi Paesi, erano venuti a mancare.
“Dopo anni difficili siamo tornati a una dimensione quasi ottimale – spiega Alessandro Tebaldi, presidente di Agriturist Verona, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura, titolare dell’agriturismo Corte Attilea sul Mincio. “In estate ci sono state addirittura punte di richiesta superiori al passato, purtroppo concentrate tutte nei momenti di altissima stagione, come luglio e agosto, o nei ponti festivi. Più flessione, invece, nei periodi di testa e coda rispetto alle vacanze. Ottobre, ad esempio, tradizionalmente è sempre stato un mese molto buono, ma quest’anno ha registrato uno scarso afflusso di clientela straniera stranieri, così come la primavera. Le mancanze, come premesso, sono state però compensate da una super domanda estiva, segnata dal grande ritorno degli stranieri. Rispetto al passato io ho avuto più prenotazioni dai Paesi nordici rispetto al bacino mediterraneo”.
L’importante, secondo Tebaldi, è essersi lasciati alle spalle il periodo buio del Covid. “Il 2020 e il 2021 sono stati anni duri, che però hanno offerto nuovi spunti. È infatti aumentata la richiesta di vacanze tranquille, all’aria aperta, corredate da escursioni in bicicletta, gite in campagna e conoscenza del mondo agricolo. Gli ospiti ci chiedono un coinvolgimento globale nella vita dell’azienda agricola, per sapere come e quando si coltivano i prodotti, come si cucinano, come si conservano e altri particolari della vita agreste. Si sta tornando, insomma, al concetto iniziale dell’agriturismo, che lo differenzia da altre strutture ricettive, ma senza rinunciare alle tecnologie e ai comfort. La wi-fi e la banda larga sono indispensabili: ci sono clienti che portano la famiglia in vacanza, ma hanno esigenze di una connessione veloce perché comunque dedicano qualche ora della giornata al lavoro in smart working”.
Il futuro sembra sorridere ancora alle strutture agrituristiche scaligere. “Sono moderatamente ottimista, perché ci sono già parecchie prenotazioni per il 2023 – dice il presidente -. Io, per dire, ho già ricevuto il booking di una comitiva di israeliani per l’estate. La speranza, ora, è che torni un po’ di tranquillità economica e che ci sia una frenata nell’impennata dei costi, perché le nostre bollette si sono quadruplicate e pesano sui bilanci. La crisi si fa sentire anche sulle presenze degli italiani, che continuano a ridurre la durata dei soggiorni, concentrandoli nei weekend”.
Note positive in regione, invece, dalla legge sugli agriturismi, al rush finale: “C’è più flessibilità sul numero dei posti letto, anche in relazione all’agricampeggio – informa Tebaldi -. Inoltre, prevede finalmente l’unificazione di tutte le attività legate al mondo rurale, dalle fattorie didattiche all’ippoterapia, con snellimento della burocrazia amministrativa”.