Stabilire priorità di valutazione delle pratiche edilizie, concentrare le risorse umane sulle emergenze del momento, privilegiare gli interventi di sviluppo e investimento e snellire il più possibile iter amministrativi già entro il 15 maggio, per permettere ai professionisti scaligeri di fronteggiare la crisi.
Le proposte, raccolte in dieci punti, arrivano dall’Ordine degli Ingegneri e dal Collegio dei Geometri che hanno formato un gruppo di lavoro operativo e competente, consapevole dell’urgenza di adottare provvedimenti immediati per risollevare un settore che potrebbe essere di traino per l’intera economia italiana.
In una lettera inviata al sindaco Federico Sboarina e agli assessori ai lavori pubblici e all’urbanistica, rispettivamente Luca Zanotto e Ilaria Segala, i presidenti dell’Ordine degli Ingegneri e del Collegio dei Geometri, rispettivamente Andrea Falsirollo e Fiorenzo Furlani, si mettono a disposizione, manifestando il loro stupore per il fatto che l’amministrazione non abbia agito in maniera partecipativa e formale, coinvolgendo tutte le parti che rappresentano il comparto.
“Il nostro impegno è unanime per fare ripartire Verona e con essa l’Italia”, è scritto nella missiva. “La settimana scorsa ha preso il via l’interessante gruppo di lavoro “Restart”, guidato proprio dall’amministrazione per sburocratizzare il settore dell’edilizia e agevolare alcuni settori strategici dell’economia cittadina in vista della ripartenza dopo il virus. Sappiamo che il cronoprogramma va avanti e che in dieci giorni si punta a stilare un documento con proposte concrete per snellire la burocrazia. Reputiamo fondamentale guardare all’immediato, all’urgenza di far riprendere il Paese dopo una terribile caduta, che ha inflitto un duro colpo all’economia”.
“L’Amministrazione comunale ci ha presi di sorpresa, pensavamo di portare le nostre proposte all’interno della Commissione Norme dove sono presenti Ordini professionali e associazioni di impresa come abbiamo sempre fatto e come stiamo facendo a diversi livelli”, dice Falsirollo. “Probabilmente il Comune si è sentito sotto pressione dal comparto ma questo non giustifica il mancato confronto con tutte le parti. Il punto di forza dei tavoli è proprio il confronto con punti di vista diversi, se poi si parla di semplificare è evidente che le nostre categorie siano le più titolate a esprimere delle proposte in virtù del fatto che sono le prime a doverle recepire”.
“Non vogliamo fare polemiche per questo abbiamo creato un gruppo per garantire anche il nostro contributo alla ripresa dell’economia, riformulando e aggiungendo una serie di proposte facilmente attuabili in meno di 30 giorni, in concomitanza con il riavvio dei cantieri”, gli fa eco Furlani. “La nostra speranza è che in futuro si faccia affidamento sulla nostra professionalità, sulle tematiche che interessano il nostro ambito e su cui sappiamo di poterci esprimere con perizia e cognizione di causa”.
Nel decalogo si parla di nuove regole per la riduzione degli oneri, per favorire la rigenerazione urbana grazie al cambio di destinazione d’uso dell’edilizio esistente, di riduzione del contributo di costruzione, in particolare per il restauro, di semplificazione delle procedure di accesso agli atti prevedendo la messa al bando di un servizio di scansione e digitalizzazione di tutti i progetti depositati, di adottare una maggiore tolleranza nei parametri per i certificati di abitabilità/agibilità di quanto realizzato prima della L. 10/1977, ma anche di prevedere la proroga delle detrazioni fiscali vigenti con l’accorciamento dei tempi di rientro. Si evidenzia poi il ruolo strategico del controllo edilizio e si invita a deliberare sugli standard urbanistici, analogamente a quanto già fatto precedentemente con il piano casa. Data la particolare congiuntura economica, inoltre, si chiede di stabilire delle priorità di valutazione delle pratiche edilizie, concentrando le risorse umane sulle priorità del momento e privilegiando gli interventi di sviluppo e investimento.
Concludono i presidenti dei due Ordini: “Nella nostre proposte abbiamo indicato anche le eventuali tempistiche di approvazione delle leggi e i vari tavoli in cui discuterne perché siamo coscienti dell’importante ma limitata capacità di movimento dell’amministrazione comunale. Sappiamo però anche che nei tavoli in cui si discute del rilancio del Paese emergono le proposte supportate anche dagli enti locali”.