Il rebus di Draghi. Scopre subito l’incognita numeri Il premier incaricato al lavoro tra dichiarazioni d’”amore” e qualche intoppo. Pd e Forza Italia favorevoli, 5 Stelle contro, la Lega alla finestra, Fratelli d’Italia si astiene. Intanto, ecco le prime voci sulla squadra: tra i convocati anche Ilaria Capua

Agenda fitta, per Mario Draghi. Il premier incaricato ha iniziato nel pomeriggio le sue consultazioni con i partiti politici. Grande attenzione anche ai rapporti con le parti sociali che, si ragiona in ambienti politici, potrebbero essere incontrate da Draghi a margine delle consultazioni con i partiti e, sicuramente, in un tavolo di concertazione, a governo fatto.

“Parlerò con rispetto a tutto il Parlamento”, ha spiegato l’ex presidente delle BCE. Ma resta l’incognita dei numeri. Sì al sostegno dal Pd che preme sul M5s, sempre più diviso. Centrodestra combattuto tra l’apertura di Forza Italia, le condizioni della Lega e il no di Fratelli di Italia che pur evoca l’astensione unitaria per non spaccare la coalizione.

“Auspico un governo politico che sia solido e che abbia la sufficiente coesione per operare scelte eminentemente politiche. Perché le urgenze del Paese richiedono scelte politiche possono essere affidate a squadre di tecnici”, ha detto il presidente del Consiglio uscente, Giuseppe Conte, in un passaggio delle sue comunicazioni alla stampa fuori di Palazzo Chigi. “Chi pensa che io sia un ostacolo alla formazione del nuovo Governo – ha aggiunto Conte – o non mi conosce o è in malafede, i sabotatori cerchiamoli da un’altra parte”.

Partito Democratico. “Siamo tutti a lavoro per sostenere Mario Draghi partendo dall’alleanza che ha governato fino ad oggi Pd-M5S-LeU, per un governo politico forte e con forte profilo europeista, siamo convinti che anche il presidente Conte stia lavorando in questa direzione”. Così Matteo Ricci, Pd, sull’eventuale sostegno a Mario Draghi poco prima dell’inizio delle consultazioni con il presidente incaricato.

Centrodestra. L’apertura di Berlusconi a Draghi
Dopo la presa di posizione di questa mattina di Silvio Berlusconi sul governo Draghi il centrodestra sta riflettendo su come presentarsi alle consultazioni. Sul campo l’ipotesi, riferiscono fonti parlamentari del centrodestra, che la coalizione vada divisa.
“La scelta del presidente della Repubblica di conferire a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo governo va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese”, aveva detto Silvio Berlusconi, al termine di una riunione in video conferenza con Antonio Tajani e le capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini.

Sembra allineato Matteo Salvini, che pure si dice contrario “all’ipotesi di una revisione del governo Conte, con la stessa coalizione e l’unico cambio del premier. Allora non ci stiamo” dichiara.
Più secca ancora la posizione di Fratelli d’Italia: “Per noi la posizione migliore – dichiara la Meloni – è l’astensione, in attesa di vedere che cosa succede. Pensiamo sempre che la strada maestra sia quella del voto”.