Ma c’è un capitolo delicato che occuperà Cariverona nei prossimi anni ed è quello relativo agli immobili. La Fondazione, lo ricorda la nota preparata da Antonio Quaglio e Maurizio Corte, è attualmente titolare di un portafoglio articolato di beni immobiliari, la cui valorizzazione contabile aggregata è di 437 milioni. Tali beni sono in parte detenuti direttamente dalla Fondazione, in parte conferiti presso il fondo Verona Property, in maggioranza di proprietà della Fondazione e in gestione presso Torre Sgr. Sul punto, il professore, da buon chirurgo è stato categorico. “Vanno velocizzate le opere”, ha detto, ricordando che sono state peraltro tagliate con il bisturi “le commissioni generose”. Gli organi di governo, si legge nella nota, e il management della Fondazione hanno avviato una revisione approfondita e organica della gestione del patrimonio immobiliare, ponendo come priorità un contributo più adeguato e sostenibile alla redditività dell’Ente. Prime azioni gestionali sono già state individuate e realizzate. Si cercherà un esperto per trovare una soluzione al Quadrilatero. Da qui passa il rilancio o il declino del centro storico di Verona. E Mazzucco ne è consapevole.Intanto la Galleria aspetta.