Il Partito democratico veronese volta pagina. Per il congresso di febbraio i giochi sono già fatti: la segreteria provinciale verrà affidata a Franco Bonfante, già vicepresidente del Consiglio regionale e sindaco di Cerea, mentre la segreteria cittadina andrà all’ex parlamentare Alessia Rotta, già presidente della commissione Ambiente della Camera e consigliera comunale a Palazzo Barbieri. Prenderanno il posto rispettivamente di Maurizio Facincani e Luigi Ugoli.
Ieri la presentazione ufficiale nella sede del Pd delle candidature unitarie, un esempio di compattezza di fronte alle liti e alle lacerazioni nazionali. “Siamo compatti a sostegno dell’Amministrazione comunale di Damiano Tommasi che aiuteremo affinché siano raggiunti gli obiettivi che questa città merita. E lavoreremo per rilanciare il partito sul territorio provinciale, con idee e ridando forza ai nostri circoli”, hanno assicurato.
Bonfante e Rotta, tandem per il Pd. Lui alla segreteria provinciale, lei a quella cittadina. “Rilancio e sostegno a Tommasi”
Franco Bonfante e Alessia Rotta: è il nuovo tandem alla guida del pd. Due nomi di peso e di lungo corso che prenderanno in mano il primo il timone provinciale, la seconda il partito cittadino.
Franco Bonfante ha ricoperto numerosi incarichi, già vicepresidente del Consiglio regionale Veneto, sindaco del Comune di Cerea per due mandati e dirigente pubblico in ruoli apicali in Provincia.
Alessia Rotta, giornalista, è stata parlamentare del Pd per due mandati, già presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera. ed è in Consiglio comunale.Prenderanno il posto, quando in febbraio si celebrerà il congresos provinciale che procederà a ufficializzare le nomine, di Maurizio Facincani e Luigi Ugoli.
“Abbiamo voluto dare un forte segnale di unità, dimostrando di avere imparato bene la lezione dopo che negli anni scorsi siamo stati a lungo commissariati dopo un congresso che vedeva ben tre candidat”, spiega Bonfante. “Abbiamo già dimostrato con Facincani e Ugoli che uniti si vincem, conquistando Verona con Damiano Tommasi: se il Pd fosse stato diviso, lacerato, Damiano non avrebbe mai accettato la proposta di candidarsi a Palazzo Barbieri”.
Quindi si riparte dall’unità, ma non basta: occorre rimettere in piedi un partito che risente delle difficoltà nazionali e che deve fare i conti con un centrodestra sempre forte.
“Il nostro obiettivo adesso è il rilancio”, prosegue Bonfante, “sia in città che in provincia dove in particolare abbiamo un problema elettorale. Ci servono idee chiare ed energie”.
A livello cittadino, il sostegno a Tommasi è fuori discussione, come conferma anche Alessia Rotta: “Il nostro compito è quello di aiutare l’Amministrazione comunale a ottenere i risultati previsti nel programma per ridare slancio a una città ferma da tanti anni per responsabilitò del centrodestra”.
“L’Amministrazione Tommasi è partita bene, dando continuità anche sul filobus”, sottolinea Bonfante”. E sulle nomine siete soddisfatti come Pd o la lista del sindaco gioca l’asso pigliatutto?”
“Non abbiamo nulla di cui lamentarci, tanto meno sulle poltrone non faremo mai rivendicazioni. La maggioranza è solida e tiene, non c’ dubbio, il resto sono personalismi”.
Cambierà il rapporto tra partito e Giunta? “Il confronto non è mai mancato”, risponde Alessia Rotta, come capigruppo abbiamo sempre trovato la massima disponibilità con sindaco e assessori. Sicuramente un partito più strutturato e con maggiori iniziative sul territorio può essere solo che di aiuto all’Amministrazione comunale”.
“Confermiamo il nostro ruolo centrale per sostenere il sindaco Tommasi e il governo comunale affinché raggiungano gli obiettivi che da tanti anni questa città non riesce a ottenere”.
Domenica si vota per la Provincia, candidato unico Flavio Pasini della Lega: come è nato l’accordo con il centrosinistra (Sinistra italiana esclusa)?
“Per gli enti di secondo livello siamo sempre stati per trovare un accordo” dice Bonfante, “perché quello che conta è il programma che va dalle strade alle scuole e l’importante è avere un punto di riferimento equo. Il centrodestra ha il 65% quindi la presidenza spettava a questa coalizione”.
A dicembre però si voterà per il Consiglio provinciale e lì i numeri potrebbero cambiare: “Il nostro obiettivo è di crescere dagli attuali due consiglieri a cinque o sei. Ma il vero problema della Provincia è il personale: avrebbe necessità di 400 dipendenti e invece sono solo 220”.