Fruire della bellezza del paesaggio, fin su sulla cima della collina, con la sicurezza di non consumare né suolo né risorse. Ecco l’idea di fondo che ha sposato il Consorzio del Soave per vivere questo parco enologico in maniera smart e consapevole. In occasione della 93esima Festa dell’Uva di Soave, in programma dal 16 al 18 settembre, il Consorzio di Tutela, in collaborazione con l’associazione WineBikeLoop, sostiene infatti il turismo sano e rispettoso di ambiente e paesaggio. Nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 settembre turisti e visitatori potranno infatti usufruire delle e-bike per muoversi tra il borgo medievale di Soave e le colline circostanti. Percorsi differenti per scoprire scorci paesaggistici inediti, alla scoperta naturalmente delle cantine del Soave e delle loro interpretazioni enologiche.
Quello del Soave è un vero e proprio parco da vivere: sia a piedi lungo ad esempio il Percorso dei 10 Capitelli, sia a cavallo, attraverso sentieri semi-sconosciuti, sia con le più innovative e-bike, è infatti possibile immergersi in uno spazio incontaminato a diretto contatto con la natura. Non a caso proprio queste colline sono state insignite del riconoscimento Gihas-Fao (Globally important agricutural heritage system – Sistemi di patrimonio agricolo di importanza mondiale)dedicato a quelle zone agricole nel mondo che promuovono un’agricoltura sostenibile, lontana dai processi industriali, e che conserva uno stretto legame tra paesaggio, prodotti locali, comunità rurali associate. Doppia la valenza di questa iniziativa: da un lato supportare l’enoturismo tra le aziende associate grazie a proposte accattivanti e ad itinerari originali; dall’altro favorire la divulgazione dei valori del comprensorio del Soave anche tra i meno esperti, facendo vivere loro delle esperienze immersive ad impatto zero.
Accanto all’aspetto più ludico non mancheranno momenti di approfondimento tecnico. In particolare nella serata di venerdì 16 settembre alle ore 20.00, in Sala Garriba (Palazzo della Pretura), si terrà il convegno dal titolo “L’acqua e il vino: il caso 2022”, un’occasione per riflettere e approfondire temi legati al mutamento climatico, alla carenza idrica, e alla capacità di adattamento della garganega.