Il paesaggio nelle sue diverse sfaccettature al centro dell’esposizione di Cariverona. La fondazione Cariverona ha promosso l’arte della fotografia con la nuova mostra “How Many Landscapes?”. È un progetto dove artisti – diversi tra loro per età, stile e idee – hanno dato una loro interpretazione del tema “paesaggio”.
La mostra si è sviluppata dai lavori di Gabriele Basilico, figura fondamentale della fotografia del secolo scorso. Diverse sue opere facevano, inoltre, già parte del catalogo della Fondazione Cariverona.
Assieme a Basilico, erano presenti i contributi di altri 8 fotografi italiani: Paola De Pietri, Silvia Mariotti, Filippo Minelli, Alessandro Sambini, Alberto Sinigaglia, Davide Tranchina, Francesco Jodice e Jacopo Valentini.
Anche le opere di Jodice provengono direttamene dalla collezione dell’associazione. Le altre, invece, sono state prestate da vari enti per l’occasione.
“How Many Landscapes?” non ha presentato solo fotografie. Ad esempio, alcuni lavori di Sinigaglia erano dei carotaggi di terreno, di oggetti e di pietre. Tra i più interessanti del progetto, fanno notare che la tecnologia è ora parte integrante dell’ambiente stesso. Un processo che ha anche conseguenze tragiche, come l’inquinamento.
Come spiegato alla Cronaca dalla direttrice artistica del progetto, Jessica Bianchera, “l’eterogeneità delle opere è proprio una delle ragioni per cui sono state selezionate”. A questo motivo si è aggiunta pure la diversa età anagrafica degli artisti. Elemento, quest’ultimo, che ha permesso di avere uno sguardo ampio e diversificato sul tema trattato.
Comunque, i lavori hanno un punto di connessione. È il fatto che il paesaggio è visto come un elemento di cui fare esperienza quotidianamente.
Come si leggeva nella presentazione di “How many landscapes?”, “l’intento del progetto è stato quello di creare uno studio sul rapporto tra fotografie e paesaggio, mostrandone diverse sfaccettature”.
Le opere esposte ritraggono zone diverse d’Italia. Rappresentano, in alcuni casi, anche luoghi rielaborati dalla fantasia dell’artista.
La mostra si articolava in due edifici separati. Sono la sede principale della Fondazione Cariverona, in Via Achille Forti, e quello in Vicolo Due Mori. Nel primo, l’esposizione si è snodata sui diversi piani dell’edificio. Nel secondo, invece, tutto era inserito in un’unica stanza.
C’è da dire, tuttavia, che l’uso di così tante sale è risultato forse un po’ dispersivo. Infatti, capita a volte che in un ambiente vi siano solo pochi lavori e magari di esigue dimensioni. Il visitatore, quindi, rischia magari di non notarli, se non gli vengono opportunamente segnalati.
“How Many Landscapes?” è nata dalla cooperazione tra Fondazione Cariverona e l’associazione Urbs Picta. Le opere esposte sono state selezionate da Carlo Sala, curatore, critico d’arte e professore all’università IUAV di Venezia.
Giorgia Silvestri