Il nuovo lockdown “spacca” il Governo Conte non vorrebbe ulteriori restrizioni, ma i dati dicono “che l’Italia rischia grosso” L’ipotesi è una stretta nei giorni più “caldi” delle festività di Natale, lo vuole il Cts

Il governo si spacca sul lockdown in tutta Italia nei giorni più «caldi» delle festività di Natale. Il suggerimento degli scienziati è seguire il modello delle zone rosse, ma lasciando ai cittadini maggiori possibilità di spostamento rispetto alla serrata totale della primavera scorsa. Ma la squadra di Giuseppe Conte è divisa tra chi accelera e chi frena e anche il Pd non è compatto. Prova ne sia la mozione depositata in Senato sugli spostamenti tra comuni: il testo impegna il governo a «consentire la possibilità per gli affetti più stretti di ricongiungersi nelle giornate del 25, 26 dicembre e 1 gennaio», ma la proposta non è in linea con i ministri rigoristi del Pd, Franceschini e Boccia.

Oggi gli esperti del Cts torneranno a riunirsi, dopo che il vertice di ieri è stato aggiornato. Poi toccherà a Palazzo Chigi sciogliere gli ultimi dubbi e decidere quali sacrifici chiedere ai cittadini durante le festività. Una scelta che Conte avrebbe voluto evitare per il suo impatto sulla fiducia degli italiani nel governo giallorosso, ma che si è resa necessaria perché, a sentire gli scienziati, «la curva del virus ancora non scende come dovrebbe». La revisione in corsa ha innescato nuove tensioni, perché alla luce dei 12 mila nuovi contagiati i ministri Speranza, Boccia e Franceschini indicano la via del lockdown totale. Posizione che il commissario Domenico Arcuri ha sostenuto nel confronto tra gli scienziati e che Teresa Bellanova, capo delegazione di Italia viva, contesta aprendo lo scontro sui ristori: «Non possiamo sempre cambiare posizione, come i gamberi. E non possiamo prendere misure che fanno saltare i conti economici, come la chiusura dei ristoranti a Natale. Perché li abbiamo fatti aprire? Ora hanno comprato la merce e li chiudiamo?».
Il governo insomma è di nuovo spaccato tra chi spinge per restringere le misure e chi alza la voce, per ricordare quanto sia importante il Natale per risollevare il commerc
Conte era restio a introdurre nuove restrizioni. Per cui, di concerto con il capo delegazione del M5S Alfonso Bonafede — che preferisce «interventi chirurgici, perché le misure appena varate stanno funzionando e un inasprimento non supportato da dati sanitari non sarebbe compreso dai cittadini» — ha chiesto agli scienziati di riunirsi e mettere nero su bianco le loro proposte. Dopo l’incontro con i capi delegazione e il premier, il coordinatore Agostino Miozzo ha riunito il Cts, che ha discusso per ore alla ricerca di un accordo. Non è stato facile, perché gli scienziati non vogliono «coprire» il governo di fronte a dati che sono sì preoccupanti, ma non giustificano un altro lockdown: la misura estrema sarebbe imposta come prevenzione di una recrudescenza a gennaio, perché il governo si aspetta «tre mesi molto duri» dal punto di vista epidemiologico.