“Insieme al segretario del Pd Veneto Andrea Martella e alla consigliera regionale Anna Maria Bigon, con tutti i candidati nei collegi veronesi siamo stati a Cologna Veneta, tra i paesi colpiti dall’inquinamento dei Pfas e dei reflui di depurazione delle concerie sul fiume Fratta Gorzone” scrive in una nota Alessia Rotta, deputata e candidata capolista nel collegio plurinominale di Verona per il Pd.. “Una zona, quella tra le province di Vicenza, Padova e Verona, simbolo delle questioni ambientali in Veneto, resa tristemente nota in Italia e non solo come terra dei veleni. Più di 300mila persone nella nostra regione sono state colpite dalla contaminazione delle acque, inclusa quella potabile: una vera e propria emergenza sanitaria e ambientale di cui da anni ci occupiamo in prima linea.Grazie al grande lavoro fatto con il Partito Democratico abbiamo chiesto e ottenuto 80 milioni per le nuove condotte per acqua pulita che oggi stanno per essere realizzate. Sul tema del collettore di Cologna Veneta, gestito dal consorzio A.Ri.C.A., e dell’inquinamento del fiume Fratta Gorzone ho presentato una interrogazione in commissione Ambiente sollecitando il Governo sulla situazione denunciata più volte dai cittadini che chiedono chiarezza sul prolungamento del collettore e lo spostamento a valle del punto di consegna dei reflui oltre che sul mancato miglioramento degli scarichi a monte e la scarsa manutenzione delle condotte. La risposta del Governo, pur mettendo in luce il rispetto di tutti i parametri ambientali e sanitari del fiume non ha soddisfatto le mie preoccupazioni e quelle del territorio e per questo ho instaurato un serrato dialogo con la direzione competente del ministero della Transizione ecologica riguardo la situazione, in particolare sulla questione centrale del prolungamento del collettore e la qualità dei reflui sversati nel fiume. Si tratta di una situazione di grave rischio per la quale mi sono impegnata con determinazione a trovare una soluzione che tuteli la salute delle persone e l’ambiente, un tema aperto su cui continueremo ad impegnarci: il monitoraggio della salute pubblica, la bonifica e la messa sicurezza della zona sono gli obiettivi da conseguire, per i quali sarà fondamentale l’impiego delle risorse messe a disposizione dal PNRR. Un impegno ribadito anche oggi ai comitati che da anni si battono in quell’area, nel giorno in cui Marcos Orellana, relatore speciale Onu che ho invitato a visitato le zone colpite dall’emergenza Pfas, presenta la relazione sul suo viaggio ispettivo svolto in Italia nel dicembre scorso, da cui emergono con chiarezza anche i ritardi della Regione Veneto nell’avvertire i residenti dell’area interessata dall’emergenza e nel diffondere le informazioni sull’inquinamento e sugli effetti sulla salute”