Il nubifragio ha lasciato segni pesanti

Danni al Museo di Castelvecchio

Il maltempo di giovedì ha causato la caduta di un merlo e di un tratto di camminamento nella parte interna del Museo di Castelvecchio.
In mattinata è stato fatto un sopralluogo sul posto dall’assessore ai Lavori pubblici e Infrastrutture, Viabilità e Traffico Luca Zanotto e dalla direttrice dei Musei Civici di Verona Francesca Rossi.
“La caduta del merlo – spiega Zanotto – fortunatamente non ha causato danni a persone. La dimostrazione però di quanto questi temporali siano sempre più violenti, è il fatto che anche strutture monumentali robuste come il Museo di Castelvecchio, in queste occasioni subiscono comunque dei danneggiamenti, in particolare ad una parte delicata come può essere un merlo. Dopo la stima dei danni – ha detto Zanotto – seguirà il recupero dei materiali architettonici, perché storici e di pregio. Successivamente vedremo come rimettere in sito e ricostruire il merlo mancante. Questo evento ci dà inoltre l’occasione per verificare tutti i merli del monumento dal punto di vista statico”.
Il temporale inoltre ha causato altri disagi in città, tra i quali si segnalano:
– caduta di un cedro del Libano sulla recinzione della scuola primaria Caliari in via Comacchio;
– abbattimento di un semaforo in via Unità d’Italia;
– allagamento del sottopasso nella tangenziale Est;
– danneggiamento di vari segnali stradali e semafori;
– crollo di parte della recinzione dell’area verde a Santa Maria in Stelle;
– caduta alberi in via Valpantena, Poiano, via Torricelle, viale dell’Agricoltura, via Pestrino, via Vigasio, corso Porta Palio, zona cimitero monumentale.
A seguito delle segnalazioni di alberi abbattuti fatte dai cittadini, una ventina di agenti della Polizia locale è stata impegnata in un grande lavoro fino a notte fonda per la sicurezza e la viabilità cittadina.
Il ripristino, soprattutto delle piante abbattute, è stato fatto dagli operatori di Amia. Inoltre sono chiuse le attività ludiche in alcuni parchi giochi comunali, per dar modo ad Amia di effettuare tutti i controlli.

Amia, una task force anche di notte

Un violento nubifragio si è abbattuto ieri sera, poco prima delle 20 sulla nostra città, con piogge torrenziali e raffiche di vento che hanno raggiunto i 100 km orari.
Ci sono stati allagamenti in varie zone, tetti scoperchiati, cartelli stradali divelti e numerosi sono gli alberi pericolanti e le piante cadute.
Una squadra composta da una trentina di addetti Amia è stata operativa dalle ore 20 di ieri sera, ininterrottamente tutta la notte, provvedendo a spazzare da strade e marciapiedi le centinaia di metri cubi di fogliame cadute durante il nubifragio con apposite spazzatrici meccaniche.
Sempre nelle ore notturne sono state ripulite le caditoie intasate che presentavano maggiori problemi, sono stati rimossi numerosi alberi di grosse dimensioni dalle principali arterie cittadine e tramite 2 autospurghi sono stati aspirati ingenti accumuli di acqua in numerose strade, segnalate dalla Polizia Municipale, consentendo la riattivazione della normale circolazione.
Le operazioni stanno proseguendo senza sosta anche in queste ore e già dalle 5 di questa mattina sono operativi un centinaio di addetti della società di via Avesani. In giornata, dopo aver dato priorità agli interventi di rimozione di alberi, fogliame e detriti su strade e marciapiedi, inizieranno le operazioni di pulizia, spazzamento e messa in sicurezza di alberi pericolanti all’interno di tutti i giardini e delle aree verdi di competenza comunale, che proseguiranno per tutta la settimana prossima, fino al completo ripristino della sicurezza per tutta la cittadinanza.
“Ringrazio i nostri addetti che hanno lavorato fin da subito in un contesto logistico assolutamente non facile e con grandi difficoltà operative legate al buio, all’acqua alta e alla presenza di numerosi alberi divelti che hanno reso complesse tutte le operazioni che, sottolineo si protrarranno anche al di fuori del normale orario di lavoro – ha commentato il presidente di Amia Bruno Tacchella, recatosi con il vice presidente Alberto Padovani in sopralluogo – Oltre a questi interventi urgenti e straordinari, siamo riusciti a garantire anche le normali attività di raccolta dei rifiuti , fatto salvo per alcuni servizi dove il personale, vista la situazione critica, è stato dirottato per gli interventi più urgenti su vari fronti”.

Doppia grandinata, danni ai frutteti

La grandine ha sferzato ieri sera le coltivazioni del Veronese, colpendo in particolare le zone di Villafranca, Verona Est e in zone circoscritte della Valpolicella.
“A San Martino Buon Albergo, Villafranca e Verona Est danni ai frutteti sopra il 60 per cento, seppure a macchia di leopardo – sottolinea Andrea Lavagnoli, presidente di Cia – Agricoltori Italiani Verona -. In qualche caso le perdite, per quanto riguarda la frutta, sono arrivate al cento per cento. Ci sono segnalati anche danneggiamenti, causati dalla tempesta e dal forte vento, alle strutture dei piccoli frutti. Siamo in presenza di un cambiamento radicale negli eventi atmosferici sempre più concentrati sui territori e sempre più dannosi. Non a caso ogni volta che accade un fortunale il maltempo è a macchia di leopardo, ma con fortunali improvvisi e fortissimi, spesso difficili da contenere”.
Due tempeste, con vento e grandine, hanno colpito i campi del Veronese, in particolare nella zona di Villafranca, Verona Est e in zone circoscritte della Valpolicella. A farne le spese è stata soprattutto la frutta, in particolare pesche e kiwi, già decimati dalla gelata di inizio aprile. “Alle 18 c’è stata una prima grandinata secca, con chicchi grossi come noci, Poi, verso le 18.30, altra tempesta, con tanto vento e grandine mista ad acqua – spiega Andrea Foroni, agricoltore di Villafranca e presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto -. Quel poco che era sopravvissuto al gelo di aprile è stato colpito a morte, con frutti spaccati o fortemente segnati. Si è salvato chi aveva le reti, che hanno protetto i frutti, ma si tratta di una parte minima di frutticoltori”.
Danni anche ai vigneti anche se circoscritti a Negrar e nell’Est Veronese, in particolare a San Martino Buon Albergo e a Moruri. “Dove ha colpito ha picchiato duro, rovinando i chicchi – rimarca Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Verona e Veneto -. Va detto però che si tratta soprattutto di un danno quantitativo, che andrà a ridurre le rese. La qualità non verrà intaccata”.

Raffiche di vento a 144 km all’ora

l maltempo ha toccato picchi mai raggiunti in provincia: a Marcellise (San Martino Buonalbergo) la centralina meteo del Codive ha registrato vento a 144 chilometri orari e 451 millimetri di intensità di pioggia prima di essere divelta e distrutta dalla furia del temporale.
Il Consorzio di agricoltori per l’assicurazione agevolata contro il maltempo segnala vento forte, bombe d’acqua e grandine in tutta l’area del veronese.
“I nostri tecnici sono usciti per valutare la situazione, non abbiamo ancora una stima della situazione – spiega il Presidente di Codive, Luca Faccioni – ma un vento del genere, dove ha colpito, ha senz’altro pesantemente danneggiato vigneti, alberi da frutta e strutture”.
Particolarmente colpita risulta Villafranca di Verona, dove in campagna sono state scoperchiati dei capannoni agricoli tra Caluri e località Le Chè. Si segnalano danni in tutta la provincia per bombe d’acqua e vento forte, per esempio a Buttapietra, San Martino Buonalbergo, Montecchia di Crosara. I danni da grandine si registrano a Sona, Sommacampagna, Bussolengo, Villafranca, in Valpolicella a San Vito di Negrar, San Pietro in Cariano e Marano.
Codive per cercare di tutelare sempre più i propri soci ha installato, a proprie spese, nove centraline meteo nella provincia veronese, in maniera da migliorare ed integrare i dati rilevati dalle centraline Arpav presenti sul territorio. In questo modo mettiamo a disposizione dei nostri associati i dati rilevati, utili per tutelare i danni alle colture dei nostri soci con maggiore dettaglio. Oltre ai dati relativi alle temperature, sono disponibili ulteriori dati relativi a pressione atmosferica, umidità e vento. Le centraline sono state poste nelle proprietà dei soci Codive a San Mauro di Saline, San Martino Buonalbergo, Verona, Vigasio, Bovolone, Palù, Minerbe, Casaleone e Villa Bartolomea.

Tecnici di Coldiretti e sopralluogo Codive

Il maltempo di ieri ha colpito varie zone della provincia veronese con violenti temporali, bombe d’acqua, grandinate a macchia di leopardo e tromba d’aria.
Le zone interessate sono state Villafranca, Sommacampagna, Negrar, Marano, San Pietro Incaricano, Pescantina, Bussolengo e alcuni comuni dell’est veronese anche nella zona montana e collinare.
“Il maltempo ha colpito anche le zone frutticole che erano già state danneggiate dal gelo di aprile per cui si dovrà verificare se sussistono ulteriori problemi – evidenzia Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona – mentre si dovrà verificare la situazione sulla vite. Ci risulta, dalle prime verifiche dei nostri tecnici, che in alcune zone vocate alla viticoltura la grandinata è stata sparsa grossa e rada che ha provocato più asportazioni che ammaccature sulle viti e sugli acini”.
Nelle zone colpite dalla tromba d’aria, specie del villafranchese, o da forte vento si riscontrano danneggiamenti strutturali anche in aziende agricole.
I tecnici di Coldiretti, in collaborazione con Codive Verona, sono già al lavoro per la valutazione dei danni che potranno essere accertati nei prossimi giorni.
Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’ effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni non impatta solo sul turismo ma ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.