IL NATALE NON C’È E SI VA DI MALE IN PEGGIO di Achille Ottaviani

Il Santo Natale, la grande festa della natività negli ultimi anni si è trasformato prima in un gigantesco appuntamento pagano e poi in un grande business globale. Molti quest’anno si accorgono che il Santo Natale lo è molto meno che non in passato. Non c’è dubbio, non poteva che finire così. Se mancano le fondamenta religiose casca il palco. Luci, fuochi d’artificio e luminarie non servono a nulla. Si possono fare tutto l’anno, Non c’entrano con Gesù che nasce. Spiegato il motivo. Per il resto, nel 2016 si è andati di male in peggio. L’economia mondiale rallenta. L’Unione Europea funziona male. L’Italia non cresce nè nella produzione industriale, tantomeno dell’occupazione. Ri­ma­­niamo un paese vecchio e obsoleto dove il crimine organizzato fa il bello e il cattivo tempo, sempre più pieno di extracomunitari, l’aria è cattiva, il territorio devastato. Queste analisi possono non piacere, ma sono la verità. Di buono c’è che le difficoltà piccole e grandi affrontate in questi anno, ci hanno cambiato e spesso in meglio. Forse a forza di fatiche ci tornerà l’orgoglio per reagir e ricominciare. E a Natale ritornare a pregare prima di pensare ai regali. Così è se vi pare, scriveva Piran­dello. Comunque Buon Na­tale a tutti e un positivo 2017 a lettori, abbonati e inserzionisti.