Può capitare a tutti di incontrare, nel corso della propria vita, una persona narcisista, non riconoscerla come tale, imbastirci una relazione e rimanervi imbrigliati. Avere una relazione sana è uno dei fondamenti del nostro benessere, quindi è importante avere consapevolezza di quegli aspetti del partner che potrebbero arrecarci dolore. Il termine “narcisismo” proviene dal mito greco raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi, dove Narciso un giovane uomo, famoso per la sua bellezza, rifiuta qualsiasi pretendente e specchiandosi in un lago, si innamora della sua stessa immagine e annega nel tentativo di raggiungerla. Il narcisismo è un tratto di personalità che può essere considerato, se entro certi limiti, fisiologico. Tuttavia, se arriva a interferire con i rapporti interpersonali, gli impegni scolastici o lavorativi e in generale con la qualità della vita, può delineare un Disturbo di Personalità. Tali Disturbi sono solitamente riconoscibili all’inizio dell’età adulta, sono modelli disadattivi di pensiero e comportamento che influenzano il funzionamento personale e interpersonale. Se non diagnosticato e trattato può causare problematiche al soggetto che ne è affetto e a chi gli è vicino. Gli elementi caratterizzanti la personalità narcisistica sono “l’auto-esaltazione”, il senso di superiorità e il bisogno di ammirazione. Percependosi come grandiosi, questi soggetti, credono di essere invidiati dagli altri e si muovono nei rapporti con la convinzione di avere il diritto di soddisfare i propri bisogni, considerando l’altro come un semplice mezzo per raggiungerli. La scarsa empatia del narcisista patologico, diventa centrale nelle relazioni sentimentali che solitamente attraversano tre fasi. Che non hanno una durata precisa, possono essere cicliche e anche sconfinare una nell’altra. La prima fase è il Love Bombing, dove il soggetto narcisista appare all’altro come la persona ideale, in quanto molto attento e presente, in realtà in questo primo step sta mostrando un falso sé. L’obiettivo è che l’altro si innamori per poi occuparsi di lui. La seconda fase è quella della Svalutazione, i due partner ora formano una coppia, il narcisista patologico agisce nell’intento d’isolare l’altro (dalla famiglia, dagli amici…) e attraverso lo strumento della critica cerca di renderlo fragile, insicuro, dipendente. La terza fase è quella della Distruzione, qui il narcisismo patologico emerge con tutta la sua forza, il soggetto diventa più geloso, aggressivo, violento. Il narcisista sceglie “prede” con particolari caratteristiche: si tratta di persone empatiche, sensibili, che hanno una propensione all’autosacrificio, che sono quindi abituate a mettere al centro i bisogni dell’altro, trascurando i propri. Spesso chi si lega a loro è una persona che subisce la freddezza, la svalutazione e i tradimenti senza trovarsi capace di interrompere la relazione, che viene definita come “tossica”.
Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta