Quella di Pierantonio Ravasi è proprio una bella storia da raccontare, dove il filo conduttore è la passione per il calcio degli anni ’70. Mantovano di adozione, di professione bancario, il profumo di quel calcio lo ha respirato da vicino, chiamato in giovane età a fare un provino per la Fiorentina.
«Ero un buon mancino – racconta con nostalgia – e quel giorno mi sembrò di toccare il cielo con un dito. Per scelte personali, però, il destino volle che il mio sogno da bambino rimanesse tale e che la mia vita prendesse un’altra strada».
La passione per quel mondo e tutti i suoi interpreti rimase comunque intatta, come tutti i ragazzini di quegli anni che sognavano attraverso la raccolta delle figurine Panini. «Finché un giorno – aggiunge – riguardando quegli album mi venne voglia di conoscere da vicino, nella loro maturità, quei giocatori che mi ave
vano fatto sognare”. La scintilla, che ha dato vigore a una passione mai sopita è stato il contatto con l’Associazione Ex Calciatori Hellas Verona. «L’incontro con il Presidente Sergio “Chicco” Guidotti e con Franco Nanni, difensore gialloblù di quegli anni, ha dato il via a una nuova e bellissima avventura. Mettendomi a completa disposizione siamo riusciti a far incontrare in una giornata memorabile, quella del Primo maggio 2019, tantissimi ex giocatori che avevano vestito la maglia gialloblù nel decennio degli anni ’70. Vedere la gioia di persone che si rivedevano dopo moltissimi anni è stata la mia più grande soddisfazione, oltre a quella di avere la possibilità di conoscere finalmente i campioni della mia gioventù. Quell’evento, è stata la molla che mi ha spinto a proseguire con la passione di incontrare gli uomini di quel meraviglioso calcio. Dopo quel giorno – aggiunge Pierantonio – il mio desiderio è diventato quello di far ritrovare tra loro giocatori di altre squadre e regalare loro qualche ora di felicità. Sono così riuscito in questi anni a conoscere e a riunire molti ex giocatori, senza distinzione di fede calcistica. Ultima iniziativa di due mesi fa, quella di radunare a Genova una quindicina di ex giocatori e compagni della Sampdoria del ’70, con la presenza di Marcello Lippi. La cosa più bella di tutto questo – tiene a precisare – è soprattutto il rapporto umano che sono riuscito a instaurare con molti di loro, ascoltando le loro storie e gli aneddoti di un calcio che in molti rimpiangono. Arrivare ad avvicinarli, guadagnando la loro fiducia fino a essere quasi considerato come uno di loro, è per me un motivo di enorme soddisfazione che mi riempie di orgoglio».
C’è un aspetto, però, che Pierantonio tiene a precisare, che è quello che in tutto questo la cosa più importante è la passione per un calcio fatto di uomini con valori difficili da trovare nel mondo di oggi. “La loro gioia nel rivedersi – conclude – è diventata la mia gioia».
Enrico Brigi