Il marchio Igp per sostenere la pesca La certificazione è un riconoscimento all’alta qualità del prodotto e al territorio

Le Amministrazioni comunali si fanno ambasciatrici della denominazione della pesca di Verona. Gli 11 Comuni della provincia scaligera maggiormente vocati alla peschicoltura si uniscono, con capofila Bussolengo, per sensibilizzare i propri produttori a valorizzare le pesche locali che possono nuovamente fregiarsi dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP).
Aderiscono all’iniziativa i Comuni di Bussolengo, Pescantina, Sona, Castelnuovo del Garda, Villafranca, Lazise, Sommacampagna, San Pietro in Cariano, Torri del Benaco, Pastrengo e Verona.
Alla conferenza stampa nella Sala rossa della Provincia hanno partecipato del Comune di Bussolengo il vicesindaco Massimo Girelli e l’assessore all’agricoltura Giovanni Amantia, Gianfranco Dalla Valentina e Mirko Girelli rispettivamente sindaco e delegato all’agricoltura del Comune di Sona, Franco Tavellin delegato all’agricoltura del Comune di Castelnuovo, Davide Pedrotti vicesindaco di Pescantina, Roberto Dall’Oca sindaco di Villafranca, Pietro Giovanni Trincanato presidente della Consulta per l’agricoltura del Comune di Verona, Luca Bonioli vicesindaco del Comune di San Pietro Incariano, Marco Andreoli presidente della Commissione agricoltura della Regione Veneto per sostenere la riconferma dell’Indicazione Geografica protetta a pesche e nettarine nostrane. Presenti anche il presidente della Fondazione prodotti agricoli di Bussolengo e Pescantina Gianluca Fugolo, il presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini e Leonardo Odorizzi, produttore e rappresentante della Grande Bellezza Italiana, organizzazione incaricata della distribuzione del prodotto.
La provincia veronese ha perso negli anni significativi ettari di superfici coltivate a pesche e nettarine arrivando a poco più di mille ettari nel 2022. Una tendenza che riguarda tutta Italia con un calo più al Nord che al Sud. Negli ultimi tempi, tuttavia, nel veronese si registra un nuovo interesse alla peschicoltura con installazione di impianti rinnovati per ottenere frutta di eccellenza, per la quale c’è una significativa domanda da parte del mercato. L’IGP potrebbe dare quindi un ulteriore impulso alle coltivazioni.
“Fattore di questo successo è stato il gioco di strada di tutti gli attori. L’obiettivo è dare un valore aggiunto al prodotto con la speranza che resti una maggiore marginalità ai produttori”, ha detto Marco Andreoli.
“Finalmente dopo anni di inattività – precisa Alex Vantini – riparte il progetto di valorizzazione della pesca di Verona IGP, un prodotto di grande qualità del nostro territorio con una tradizione millenaria in una provincia, quella veronese, vocata alla frutticoltura”.
Per Leonardo Odorizzi “La Grande distribuzione organizzata sta dando ampio spazio ai prodotti dei territori per andare incontro alla richiesta del consumatore che cerca certezze per un acquisto consapevole”.