“Ho chiesto al ministro dell’istruzione Bussetti, e con me molti altri colleghi del PD di bloccare la distribuzione del libro/fumetto sulla tragica vicenda di Sergio Ramelli che il Comune di Verona intende distribuire nelle scuole superiori”. Il senatore Vincenzo D’Arienzo è contrario all’iniziativa presentata dal consigliere Andrea Bacciga che ha proposto di distribuire nelle scuole veronesi il fumetto sull’uccisione di Sergio Ramelli. “Per quanto ci riguarda”, dice D’Arienzo, “non è in discussione la gravità dell’atto mortale compiuto e men che meno un giudizio a posteriori su quel tragico fatto. Ma è chiaro il disegno politico. Il libro e l’iniziativa sono stati sponsorizzate con evidenza con una conferenza stampa dalla destra cittadina e da soggetti che recentemente hanno co-organizzato il convegno mondiale delle famiglie, nota manifestazione di raccolta delle espressioni omofobe. Inoltre, l’iniziativa è stata salutata entusiasticamente dai quotidiani rientranti nell’area politica della destra e dell’estrema destra italiana”. D’Arienzo si chiede come possa un comune donare libri che hanno un evidente connotazione politica alle scuole veronesi. Per il segretario PD Maurizio Facincani “più che un fumetto è un fumogeno per non fare i conti con la destra violenta di questa città”. Di diverso avviso l’assessore regionale Elena Donazzan secondo la quale “abbiamo il dovere morale di far conoscere ai giovani la tragicità degli anni di piombo, pagine di storia d’Italia: va raccontata loro questa vicenda che colpì un ragazzo loro coetaneo che deve divenire il simbolo non di una sola parte politica, ma di tutti coloro che non vogliono che odio e violenza tornino ad inquinare il dibattito politico” questo il commento dell’Assessore Regionale, anche alla luce degli ultimi fatti accaduti a Padova e di cui lei stessa è stata vittima a Bassano del Grappa”.