Vola nella scuola tra le più remote al mondo, in un piccolo villaggio sull’Himalaya, la Lessinia d’Oro. A conquistare il massimo riconoscimento del Film Festival della Lessinia come migliore lungometraggio è stato il film Lunana: a yak in the classroom / Lunana: uno yak in classe (Bhutan 2019), presentato a Bosco Chiesanuova (Verona) in anteprima italiana.
Il giovane regista e fotografo bhutanese Pawo Choyning Dorji, al suo esordio nel lungometraggio di fiction, ha raccolto non solo il consenso del pubblico – presente in sala al Teatro Vittoria e online – della rassegna cinematografica internazionale, ma anche le preferenze della Giuria Microcosmo del carcere di Verona e la menzione speciale Log to Green.
Ugyen, giovane maestro alle prime armi trascura i doveri dell’insegnamento e fantastica su una carriera da cantante lontano dal Bhutan, magari in Australia. I suoi superiori lo spediscono a terminare il servizio a Lunana, nella più remota scuola del mondo. Il piccolo villaggio sull’Himalaya si raggiunge dopo otto giorni di cammino; là non arrivano elettricità o connessione internet. La scuola non possiede né libri né lavagna, soltanto un placido yak che bruca nel cortile. Quello che pare un incubo da cui fuggire, si rivela una profonda lezione di vita e sguardo.
Sempre per voto popolare in presenza al Teatro Vittoria e nella sala virtuale, il migliore cortometraggio in programma alla ventiseiesima edizione del festival dedicato a vita, storia e tradizioni nelle terre alte del mondo è risultato Asho (Iran 2019). Il documentario di Jafar Najafi, fotografo e ricercatore iraniano, è stato premiato con la Lessinia d’Argento.
Il Log to Green Movie Award per il miglior film sostenibile è andato al documentario del fotografo e filmmaker freelance originario di Salonicco, Panos Arvanitakis, autore di Apolithomata / Fossili (Grecia 2019).
Il Premio dei bambini è stato conquistato da La cerise sul le gâteau / La ciliegina sulla torta (Belgio, Francia 2019) di Frits Standaert. Animazione di un principe timido che preferisce abbuffarsi anziché far la corte alle principesse.
Riconoscimenti speciali della rassegna
Tra i riconoscimenti speciali, il Premio del Curatorium Cimbricum Veronense alla memoria di Piero Piazzola e Mario Pigozzi al miglior film di un regista giovane è stato attribuito a Kanants gyughe / Villaggio di donne (Armenia, Francia 2019) di Tamara Stepanyan. La telecamera della regista e sceneggiatrice armena, formatasi in regia cinematografica in Libano, ha seguito le vicende delle donne del villaggio di Lichk, sui monti dell’Armenia.
Per il lungometraggio L’Apprendistato (Italia 2019), il regista romano Davide Maldi ha ricevuto il Premio della Cassa Rurale Vallagarina, assegnato al miglior film sulle Alpi. Straordinario giovane protagonista è il quattordicenne Luca, le cui mani sono già segnate dalla vita di montagna fatta di natura, aria aperta, cura per le bestie, mungitura, passione per la caccia. Sembra muoversi placido eppure felice nel suo ambiente, fino a quando la famiglia non lo convince a iscriversi a una scuola alberghiera tanto rinomata quanto severa.