Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, è stato ucciso in un raid a Teheran, dove si trovava per l’insediamento del nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Lo ha confermato il gruppo in una nota, nella quale denuncia che Haniyeh è stato assassinato “in un codardo attacco sionista”, che “non resterà senza risposta“.
L’uccisione del leader politico dell’organizzazione è “un atto vile che non resterà impunito”, quanto ha poi affermato l’esponente di Hamas Musa Abu Marzouk, in dichiarazioni rilanciate da al-Jazeera.
Ismail Haniyeh ucciso in un raid
Il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato ucciso in un raid nella notte contro la sua residenza a Teheran. Nello stesso raid ha perso la vita anche una sua guardia del corpo.
Il missile utilizzato per uccidere il leader di Hamas è stato lanciato da un altro Paese, come scrive il sito di notizie libanese al Mayadeen, vicino a Hezbollah al Mayadeen, citando una fonte iraniana. L’operazione è stata condotta con un missile guidato, secondo quanto affermano fonti citate dal canale saudita Al Hadath.
L’assassinio arriva in un momento difficile per il Medio Oriente, con l’escalation degli scontri tra Israele e Hezbollah che minacciano di espandersi in una guerra regionale più ampia e mentre Hamas combatte l’esercito israeliano a Gaza.
Ieri Israele, in un attacco a Beirut, ha ucciso il numero due di Hezbollah, accusato di un attacco missilistico sulle alture di Golan che ha ucciso 12 bambini.
Interpellato dalla Cnn sull’attacco, l’esercito israeliano ha intanto replicato che “non risponderà alle notizie dei media stranieri”.