IL LAGO DI GARDA VIGILATO DAI DRONI Parte il più innovativo progetto mai elaborato per la tutela delle acque. L’impegno dell’Azienda Gardesana Servizi. Finanziato con 8 milioni

Flotte di droni acquatici intelligenti, tecnologie robotiche avanzate, analisi chimico-fisiche, biologiche e genomiche, trattamenti avanzati delle acque meteoriche, conoscenze condivise in rete, investimenti europei in applicazione e validazione di innovazione. Si chiama “De­ve­lop­ment and application of Novel, Integrated Tools for monitoring and managing Catch­ments”, abbreviato in IntCatch, ed è il progetto più innovativo, a favore della tutela del lago di Garda, che sia mai stato concepito. Per questo, IntCatch è uno dei progetti finanziati da Horizon2020 nel settore “Water research and innovation”, il più prestigioso e competitivo programma europeo di ricerca e innovazione, e selezionato tra oltre 170 proposte giunte da tutta Europa. Di questo si è parlato ieri mattina nella sala consiliare a Villa Carrara Bottagisio, a Bar­dolino. Dopo i saluti del sindaco Ivan De Beni e l’introduzione del professor Francesco Fato­ne, responsabile scientifico per l’Uni­versità di Verona, sono intervenuti Mark Scrimshaw, coordinatore internaziona del progetto, Evina Katsou, responsabile analisi del ciclo di vita ed economiche, Ser­gio Ponsà Sa­las, re­sponsabile del sito del fiume Ter in Catalo­gna, Simos Mala­mis, responsabile del Politec­nico di Atene, Giorgio Franzini del dipartimento Arpav per il lago di Garda e Alberto Tomei presidente dell’A­zienda Gardesana Servizi. “Intcatch – ha spiegato  Tomei, “è il frutto di una stretta collaborazione tra Azienda Gardesana Ser­vizi, l’Università di Verona e una serie di partner privati veronesi; un progetto che sposa la filosofia e la vision di coinvolgere le associazioni di categoria, gli stakeholder, gli ordini professionali e la popolazione per uno sviluppo condiviso del territorio”. Il progetto si concluderà il 31 gennaio 2020. IntCatch è stato finanziato complessivamente con 8.770.935 di euro. I bacini oggetto di studio sono il lago di Garda e il Tamigi. Le ricerche e i risultati ottenuti saranno validati sul lago greco di Yliki, bacino che rifornisce d’acqua Atene, e sul fiume Ter che dà acqua a Barcellona. A questo scopo sarà installato un impianto dimostrativo nello sfioratore di Villa Bagatta, a Lazise.