Il grido degli oppressi: c’è un filo rosso Il collegamento con figure significative come don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani

Che forme ha assunto l’attenzione agli ultimi tra le pagine della storia? Dall’ispirazione di don Primo Mazzolari, alla personalità di don Lorenzo Milani, dal cuore di Padre David Maria Turoldo, fino al messaggio attuale di Papa Francesco. In Gran Guardia, tra interventi sfaccettati dal mondo del terzo settore, universitario e imprenditoriale, è stato tracciato un viaggio appassionante di testimonianze che illuminano il nostro presente. L’ultima “tappa” del XIII Festival della Dottrina Sociale, organizzato dalla Fondazione Comunità Veronese, è stata segnata dall’evento “Il grido degli oppressi. L’attenzione agli ultimi: da don Primo a Papa Francesco”, tenutosi con successo nella suggestiva cornice della Gran Guardia. Il Presidente della Fondazione Comunità Veronese, Giovanni Mantovani, ha aperto l’evento sottolineando il significato profondo della giornata, che si inserisce nel solco tracciato dalla “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco e dalla “Pacem in Terris” di Giovanni XXIII. Il Presidente ha richiamato l’attenzione sulle radici della Fondazione, legate alla “stupefacente esperienza del dono” secondo le parole di Papa Benedetto XVI. Nel suo intervento, ha evidenziato l’impegno della Fondazione nel fronteggiare le nuove sfide della povertà e dell’emarginazione, sottolineando l’importanza di progetti concreti supportati dai donatori, sia singole persone che aziende. Ha inoltre dichiarato una piena disponibilità a costruire un progetto condiviso per la comunità di Verona in partnership con i principali attori istituzionali, economici e sociali.Mariangela Maraviglia, storica e scrittrice, ha offerto un’analisi approfondita sulle espressioni come “il grido degli oppressi” e “la parola ai poveri”, collegandole a figure significative come don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani. Ha sottolineato il filo rosso che collega queste espressioni ai movimenti cattolici del Novecento, arrivando fino al magistero pastorale di Papa Francesco, che ha posto al centro della sua missione l’attenzione agli ultimi. Il professor Giorgio Mion dell’Università di Verona ha portato un contributo prezioso, evidenziando come le nuove forme di fragilità, emerse dalla crisi economica e dalla pandemia, richiedano una risposta più ampia e integrata. Ha sottolineato l’importanza della reintegrazione dei circuiti relazionali e della collaborazione tra pubblico e privato per affrontare le sfide sociali ed economiche. Walter Nanni, sociologo dell’Ufficio Studi Caritas italiana, ha fornito dati significativi sulle nuove forme di povertà nel nord est, evidenziando l’impegno delle Caritas nel supportare le famiglie in difficoltà. Ha sottolineato la presenza crescente di “nuovi poveri” e la necessità di affrontare queste sfide con una visione ampia e integrata. Lamberto Frescobaldi, presidente dell’azienda Marchesi Frescobaldi, ha condiviso un progetto sociale unico, nato dalla collaborazione tra l’azienda e la colonia penale di Gorgona. Il progetto, denominato “Frescobaldi per Gorgona”, offre ai detenuti un’esperienza nella viticoltura, promuovendo la reintegrazione sociale attraverso il lavoro. L’attore e regista Paolo Valerio ha arricchito l’incontro con la lettura di testi significativi di don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani, padre David Maria Turoldo e Papa Francesco. Il presidente di Fondazione Segni Nuovi, Alberto Stizzoli, ha concluso l’evento tracciando un bilancio positivo del XIII Festival della Dottrina Sociale. Stefania Tessari