Il Grande Teatro si è fatto in otto. Bilancio record della stagione 2022-2023 Gli spettacoli più visti sono stati: “Mine vaganti”, “Così è (se vi pare)” e “La vita davanti a sé”

Un’edizione da record, con un programma di altissimo livello che ha fatto registrare più di 25mila spettatori al Teatro Nuovo. E’ senza dubbio positivo il bilancio della trentaseiesima edizione del Grande Teatro, rassegna organizzata dal Comune di Verona in collaborazione col Teatro Stabile di Verona – Centro di Produzione Teatrale. Il 2022/23 ha infatti segnato il ritorno alla normalità, con in cartellone le classiche quarantotto rappresentazioni nell’arco di sei turni, riscuotendo grande successo per l’alto profilo artistico molto apprezzato dal pubblico e dalla critica. Una presenza a teatro senza più restrizioni, con l’abolizione dell’obbligo di indossare la mascherina ma con una sanificazione continua dell’aria garantita in teatro da lampade germicide e sistemi di filtraggio fotocatalitico, che ha registrato numeri rilevanti. Sono stati infatti 1.812 gli abbonati, 10.852 i biglietti venduti per un totale di 25.348 spettatori. Da sottolineare è anche la presenza di 479 studenti, che hanno assistito agli spettacoli accompagnati da 48 insegnanti, e 477 studenti iscritti all’Università di Verona che hanno aderito al progetto “ESU a teatro”. “I numeri e i riscontri avuti da questa stagione al Teatro Nuovo rivelano una fase di ripresa della frequentazione del teatro – commenta l’assessora alla cultura Marta Ugolini. I risultati ben giustificano l’importante investimento che l’Amministrazione Comunale mette annualmente, a beneficio dello spettacolo dal vivo. Il dato quantitativo dimostra l’affezione del pubblico veronese nei confronti di una programmazione teatrale che ha radici solide ma che sa anche rinnovarsi. Quest’anno lo ha fatto con i nomi di spicco dei suoi protagonisti e privilegiando tematiche forti e attuali. Gran parte del merito va senza dubbio alla qualità del cartellone costruito dal direttore Carlo Mangolini e alla indubbia capacità organizzativa del team del Teatro Stabile di Verona, nonché alle sinergie tra l’Amministrazione Comunale e la direzione del Teatro stesso, uno dei punti di riferimento nella vita culturale cittadina”. “E’ stata davvero un’edizione del Grande Teatro vincente – dichiara il direttore artistico Carlo Mangolini – per il grande riscontro ricevuto dal pubblico. E questo nonostante una linea curatoriale rigorosa nell’individuare gli artisti da coinvolgere, e nella scelta di opere non facili che richiedevano particolare attenzione e ascolto da parte degli spettatori, come i testi di Pasolini e Dovlatov, che hanno trovato in Luigi Locascio e Giuseppe Battiston gli interpreti perfetti. Credo che a fare la differenza sia stata proprio la scelta di spaziare tra tematiche e linguaggi, puntando tutto su attori e titoli riconoscibili e su allestimenti di indubbio pregio”. I tre spettacoli più visti sono stati, nell’ordine, “Mine vaganti”, “Così è (se vi pare)” e “La vita davanti a sé”. Oltre dieci gli istituti scolastici superiori presenti, con alcune classi, a quattro degli otto spettacoli: “Sogno”, “Così è (se vi pare)”, “La vita davanti a sé” e “Il nodo”.