Il grande ingorgo? Era tutto previsto. Cosa si scopre leggendo gli atti dell’amministrazione Il Pums (Piano urbano per la mobilità) approvato dal Comune raccomandava proprio di non blindare i centri storici: cosa che invece è stata fatta. Insomma il contrario

Il grande ingorgo, titolava ieri la Cronaca di Verona raccontando sul campo la situazione nei quartieri vicini alla Ztl che si sono via via sempre più intasati di traffico da quando sono state eliminate le due fasce di libero accesso al Centro storico. Ora gli automobilisti sono alla disperata ricerca di un parcheggio nei quartieri vicini all’Adige come Borgo Trento, San Zeno, San Giorgio, Veronetta per non parlare di via Adigetto e piazza Cittadella o la zona del Tribunale. Qui oltre all’effetto chiusura della Ztl che sta intasando le strade, c’è anche l’effetto dei banchetti di Natale che peggiora la situazione. la chiusura di via Pallone sta deviando il traffico appunto nella zona del Tribunale, in via Adigetto e nel quartiere Cittadella. E i parcheggi sotterranei non bastano o comunque gli automobilisti cercano di risparmiare il costo della sosta. Ma questi effetti non potevano essere previsti? Sì, si poteva prevederli. E qualcuno li aveva evidenziati. Dove? Proprio nel Pums, il piano urbano per la mobilità e la sosta approvato dal Comune stesso. Il Pums approvato da Palazzo Barbieri dice proprio di non blindare i centri storici, cosa che invece è stata fatta. Insomma, il contrario. Si legge nel Pums approvato dal Comune che “negli ultimi dieci anni il tema dell’accessibilità nei centri storici è tornato di grande attualità” e spiega che “molte aree storiche hanno perso la loro centralità e fulcro della vita urbana conservati fino alla fine del secolo. Ma a partire dagli anni 2000 servizi pubblici e privati e molte delle attività commerciali hanno subito importanti processi di decentramento” basti pensare ai centri commerciali nati nelle periferie o nei Comuni vicini. “La delocalizzazione di attività e servizi -si legge ancora nel Pums approvato da Palazzo Barbieri e che dovrebbe tracciare le linee decisionali- ha comportato oltre alla perdita della centralità, una sorta di svuotamento”. Quindi? “E’ in questi scenari di grandi cambiamenti- dice il Pums- che vanno ripensate e calibrate le politiche di protezione dei nostri centri, cercando di evitare che rigide azioni, soprattutto nelle Ztl, determinino processi di ulteriore marginalizzazione”. Togliere le due fasce di libero accesso e chiudere h24 la Ztl può essere ritenuta una “rigida azione” da evitare? La risposta è nel Pums: “La protezione dei centri storici deve essere accompagnata da politiche di equilibrata compensazione dei diversi livelli di accessibilità” utilizzando anche “le nuove tecnologie”. Sembra paradossale, ma è così: il Pums dà alcune indicazioni, ma si preferisce fare in modo diverso. Ma allora che valore possiamo dare al Piano urbano della mobilità e della sosta? MB