“La madre di tutte le battaglie resta l’autonomia: lo resta perchè è doveroso dare una risposta ai 2 milioni 300 mila veneti che l’hanno votata, adesso sono pochi quelli che la definiscono secessione soft, la legge ci dà pieno titolo per chiedere le 23 materie, è una grande opportunità”. Lo ha ricordato il presidente del Veneto Luca Zaia, aggiungendo di aver ricevuto una telefonata di complimenti dal ministro per le Autonomie Francesco Boccia che, spera il leghista, “sia di buon auspicio”. “Mi spiace che Roma l’abbia vissuta come sottrazione di potere, chi non la vuole è un irresponsabile e Roma non può non tenerne conto”, ha aggiunto Zaia. “Il percorso è tracciato, i compiti per casa li abbiamo fatti, da quasi un anno abbiamo depositato a Roma il nostro contratto che si potrebbe firmare da subito, la volontà è di andare avanti per portare a casa questa partita. Davanti a una vera assunzione di responsabilità nella direzione della traccia federalista indicata dai padri costituenti”, ha proseguito, “questo Paese uscirebbe dalla crisi. A Roma non dormano sonni tranquilli per quanto riguarda l’autonomia”. Poi il governatore è passato ad analizzare l’impatto dell’emergenza sanitaria sul voto: “Quanto ha influito sul risultato in Veneto? Se non ricordo male nel 2015 ho vinto con il 68%, quindi avevo 12-15 punti in meno rispetto a oggi. Al Covid sono arrivato con un sacco di consenso. E’ ovvio che è stata un’ulteriore occasione per dimostrare la nostra operatività, ma dire che il Covid ci ha fatto vincere le elezioni sarebbe come dire che i veneti sono idioti che si fanno ipnotizzare dalla tv”. Zaia voluto fare qualche puntualizzazione: “Abbiamo portato a casa le Olimpiadi. Vorrei che gli scettici avessero il coraggio di riconoscere l’errore. Credo che i veneti abbiano apprezzato il fatto di aver ereditato una regione bistrattata, confine dell’impero”, ha aggiunto, “mentre oggi è in prima fila, sotto i riflettori e non per vanità ma per aver recuperato l’autorevolezza che aveva perso”.
Home La Cronaca di Verona Il governatore parla del grande successo: “Prima di me tutti ci snobbavano”