Vallo a dire, a Baggio, che un rigore non ti cambia la vita. Oppure chiedilo a Grosso, quanto pesava quella palla mentre la appoggiava sul dischetto.
IL PRIMO CALCIO DI RIGORE. Nella contea di Armagh, settanta chilometri a nord di Belfast, un giovane portiere di nome William McCrum, che nella vita faceva il giudice di pace, stufo di assistere alle ingiustizie commesse dai propri compagni in area di rigore, un giorno prese la palla in mano e, senza volerlo, emanò una sentenza che cambiò la storia del calcio. Andò al centro della porta, sulla linea, e fece dieci lunghi passi verso il centro dell’area. Mise la palla a terra e invitò l’avversario a calciare. Non sappiamo se l’abbia parato o meno, ma quel che è certo è che poco dopo, precisamente il 2 giugno 1891, il punto numero 13 del regolamento internazionale del gioco del calcio prevedeva ufficialmente la massima punizione possibile: il calcio di rigore.
I 5 RIGORI PIÙ BELLI
Spazio alla fantasia: ecco la classifica dei cinque rigori che, per un motivo o per l’altro, hanno segnato positivamente gli ultimi vent’anni del nostro calcio.
5) Totti, Italia-Australia (2006). L’ultima posizione di questa particolare classifica spetta a Francesco Totti, che non sbaglia il rigore che permette all’Italia di battere l’Australia e superare gli ottavi di finale del Mondiale poi vinto dagli azzurri in terra tedesca. Forte e preciso, senza troppi pensieri.
4) Pirlo, Italia-Inghilterra (2012). Al quarto posto Andrea Pirlo, che ai quarti di finale degli Europei di Polonia ed Ucraina beffa con un cucchiaio Joe Hart. «Ho visto il portiere troppo carico – ha dichiarato nel post-partita. Beh allora, come diciamo noi, le orecchie gliele ha abbassate proprio per bene.
3) Shevchenko, Milan-Juve (2003). Sul gradino più basso del podio un rigore che ha segnato un’epoca del nostro calcio: è quello realizzato da Andriy Shevchenko nella finale di Champions tutta italiana disputata a Manchester nel 2003. Nulla da fare per Buffon, l’ucraino lo spiazzò e il diavolo alzò la Coppa.
2) Totti, Italia-Olanda (2000). Il secondo posto è pura follia: Italia-Olanda, semifinale dell’europeo del 2000. I tempi regolamentari si chiudono sullo 0-0, al termine di una partita combattutissima, e il risultato non si sblocca nemmeno ai supplementari. Ed ecco che allora esce il puro genio calcistico: «Nun te preoccupà, mo je faccio er cucchiaio” disse scherzando Totti a centrocampo. Eppure, l’ha fatto sul serio.
1) Grosso, Italia-Francia (2006)
Al vertice della classifica, però, non può non esserci chi ci ha portato sul tetto del mondo, colorando d’azzurro il cielo sopra Berlino: è di Fabio Grosso il rigore più bello degli ultimi vent’anni… almeno per noi.
Pietro Zardini