“Riusare significa essere attenti all’ambiente e dare valore alle cose”. Il Giracose è nato 15 anni fa, in una cantina, su iniziativa di alcune famiglie motivate dal forte desiderio di fare del bene alle persone e all’ambiente, rimettendo in circolo oggetti e vestiti usati, destinandoli a persone con necessità socioeconomiche. Da allora, la famiglia si è allargata e oggi conta 60 volontari, che collaborano per la gestione di un Centro del Riuso, dove vengono raccolti mobili, oggetti, vestiti in buono stato che vengono rimessi in circolo. Anche l’utenza si è ampliata, comprendendo, oltre alle persone in difficoltà, anche appassionati del vintage e giovani con una nuova attenzione all’ambiente. Il calendario annuale dell’Associazione Il Giracose è scandito da laboratori, dedicati a tutte le età, finalizzati a coinvolgere il territorio, a e promuovere la cultura del recupero, e di collaborazioni con enti pubblici e scuole. Abbiamo intervistato Anna Capparelli, in rappresentanza dell’Associazione.
Qual è l’obiettivo associazione?
Aiutare persone in difficoltà socioeconomica, attraverso il riuso e il recupero delle cose di vita quotidiana, evitando contemporaneamente che queste cose diventino rifiuto. Si tratta anche di un’azione educativa, che mira a trasmettere la consapevolezza che il valore delle cose va oltre al tempo dell’interesse che abbiamo per queste.
A quali attività nello specifico vi dedicate?
Tra le varie attività: gestione del Centro del Riuso, con l’accoglienza e smisto di oggetti, vestiti e mobili donati dai privati e rimessi in circolo, presso il Centro; donazioni di oggetti, vestiti e mobili a persone e famiglie in estrema difficoltà, segnalate dagli assistenti sociali o altri enti caritatevoli; organizzazione di laboratori di sensibilizzazione sul recupero e riuso, rivolti a tutte le età, sia presso la nostra sede che nelle scuole; organizzazione di eventi di sensibilizzazione e a scopo benefico verso realtà bisognose.
Su quale territorio operate?
Ci troviamo a Nogarole Rocca e i comuni interessati dalle nostre attività sono soprattutto quelli limitrofi, ma non mancano richieste dalla città. Teniamo traccia dei donatori che vengono presso il Centro a portare le cose che non vogliono più e abbiamo registrato arrivi da anche 30 km di distanza, mentre per i mobili siamo stati chiamati anche dal Trentino.
Quante persone collaborano alla vostra realtà?
Attualmente contiamo 64 soci e 60 volontari e 2 dipendenti, ma le persone che gravitano attorno al Giracose sono molte di più: a partire dai donatori e gli utenti, simpatizzanti e associazioni amiche, enti pubblici e privati che ormai hanno un dialogo costante con la nostra associazione.
Vi viene in mente qualche “storia virtuosa” in particolare sorta grazie al contributo della vostra realtà?
Una risale allo scorso Natale: abbiamo lanciato una campagna per raccogliere mattonelle cucite all’uncinetto con lana e cotone di recupero. Abbiamo moltissima lana al Giracose, che ormai ha perso elasticità ed è destinata a diventare rifiuto. Allora è nata l’idea di costruire un grande albero di Natale ricoperto di mattonelle all’uncinetto, chiedendo alle nostre volontarie di cucirne, ma anche di spargere la voce tra le loro amiche. Abbiamo raccolto più di mille mattonelle!Ma la vera storia virtuosa, fil rouge di tutte le storie del Giracose, sono le persone che si mettono a disposizione per prestare servizio di volontariato.
Cosa direste per convincere una persona a portare un contributo alla vostra associazione?
Il Giracose è una famiglia che accoglie, sostiene e sta bene insieme. Ma anche una realtà solida, pragmatica, che sa porsi degli obiettivi e che si attiva per raggiungerli, come testimoniano i nostri 15 anni di vita. I benefici del far parte del Giracose sono tanti, ma i più importanti sono quelli di poter allargare la rete delle proprie amicizie e trovare sostegno per i propri progetti.
Cosa vi augurate dal futuro per la vostra realtà?
Di rimanere così viva, e stare al passo con i tempi. Questo può accadere solo rimanendo accoglienti verso nuovi volontari. Fortunatamente i giovani hanno una nuova consapevolezza ambientale e si stanno avvicinando alla nostra realtà portando le loro conoscenze e competenze. Ogni nuovo volontario, di qualsiasi età, è aria fresca per l’associazione.
Stefania Tessari