Mamma, papà e figlie insieme al Centro trasfusionale. È una delegazione speciale quella che giovedì 15 settembre si è recata all’ospedale “San Biagio” di Bovolone. Un’intera famiglia di donatori ha testimoniato che donare sangue e plasma è alla portata di tutti, basta un’ora del proprio tempo.
Olga Mafficcini, 42 anni, collaboratrice scolastica e mamma di tre ragazze, nonché neo-vicepresidente della sezione Fidas Verona di Bovolone, ha allungato il braccio per donare il plasma; era la sua 26esima donazione. Al suo fianco, il marito Paolo Signoretto, falegname di 51 anni, ha fatto la sua 42esima donazione di sangue. In sala, ad accompagnarli, c’erano le figlie, anche loro donatrici. Benedetta, 20 anni, diplomata al liceo artistico, lavora per una grande società di e-commerce, e ha all’attivo 4 donazioni. La secondogenita Noemi, 18 anni, ha appena iniziato la classe quinta del liceo artistico statale di Verona e ha fatto la sua prima donazione a maggio; è impegnata anche nel direttivo del Gruppo giovani della sezione bovolonese di Fidas Verona. Mancava solo l’ultimogenita, Angelica, undicenne, che deve attendere la maggiore età per poter iniziare ad allungare il braccio. «Mio marito e io abbiamo iniziato a donare vent’anni fa, appena fidanzati; suo papà Gianfranco aveva affisso sulle pareti di casa il diploma di benemerenza, ricevuto per aver superato le 100 donazioni. Paolo mi disse: “Vuoi che proviamo a donare anche noi?”, ed è cominciata quest’avventura – racconta Olga –. Le nostre figlie ci hanno sempre visto donare, ma è stato un incontro in classe con Carlo Venturi, presidente onorario della nostra sezione, che aveva raccontato ai bimbi della primaria quant’è bello donare il sangue, ad accenderne l’entusiasmo. “Quando avremo 18 anni andremo a donare”, ci dissero: e così è stato».
Le due sorelle sono l’esempio che donare è facile, anche per i giovani. Parlando con i coetanei, sfatano qualche mito, come quello dei tatuaggi. «Ne abbiamo entrambe e capita di spiegare ai nostri amici che si può donare lo stesso, basta aspettare quattro mesi – dicono le sorelle Signoretto –. Poi c’è chi ci racconta che ha paura dell’ago, ma è un timore che si vince, basta pensare al motivo per cui si dona. E poi entrare nella famiglia di Fidas Verona ci ha fatto sentire parte di una comunità: è un’occasione di incontro e di amicizia, ancora più preziosa dopo due anni di pandemia». Entrambe hanno già dichiarato l’intenzione di iscriversi al Registro nazionale di donatori di midollo osseo, scelta che può fare chi ha tra i 18 e i 35 anni, comunicandolo al Centro trasfusionale.
“Ci auguriamo che sempre più giovani entrino con entusiasmo nella nostra associazione e si avvicinino al dono: noi ci impegniamo nella promozione, andando nelle scuole, facendo feste in piazza e collaborando con le realtà sportive locali’’, sottolinea Fausto Bazzani, presidente della sezione di Bovolone.
“In questo 2022 segnato dalla carenza di sangue e plasma, gli appelli a donare si sono ripetuti. Ma la famiglia Signoretto, mettendoci la faccia, ci aiuta a ricordare in positivo che compiere questo gesto di generosità è appagante e fa stare bene in primis chi lo fa’’, evidenzia la presidente di Fidas Verona Chiara Donadelli.