Ambiente e sostenibilità, migrazioni sulla rotta balcanica, la guerra in Ucraina, l’Afghanistan e la condizione della donna in Iran, le discriminazioni di genere nel calcio e il rapporto tra sport e diritti umani, le criminalità organizzate e la lotta alle mafie. Ma anche il futuro dell’informazione locale, l’informazione ambientale, i nuovi scenari radiofonici, il diritto all’informazione da parte dei cittadini, sono temi che avranno spazio durante gli incontri in programma. La manifestazione si inaugurerà venerdì 5 maggio alle 10 al Polo Santa Marta dell’Università di Verona in via Cantarane 24, con la presenza delle autorità cittadine. Primo incontro che vede il coinvolgimento degli studenti e la consegna del premio dedicato ad Antonio Spadaccino per il miglior giornalista under 30 di una testata veronese, fra quelli segnalati dalle stesse redazioni.
Alle 10.45 l’Incontro con Tommaso Ferrari, assessore alla Transizione ecologica, Ambiente, Mobilità dal titolo “Comunicare la crisi ambientale: Come e perché farlo”. Modera l’incontro il direttore de “La Cronaca di Verona”, Maurizio Battista e a seguire, alle 11.15, “Verso l’impatto zero”, incontro con Antonio Disi di ENEA e Letizia Palmisano, giornalista ambientale ed ecoblogger con la moderazione della giornalista Giovanna Girardi. Gli studenti che parteciperanno all’evento potranno raccogliere un credito formativo universitario (CFU). Il festival avrà anche un extra dal 10 al 27 maggio quando si sposterà in provincia.
Il primo appuntamento è per mercoledì 10 maggio a Caprino Veronese con l’incontro, alle ore 20.30 “La montagna disincantata. Ripensare il futuro di un territorio a misura d’uomo e di ambiente”.
Il Festival è stato presentato nella Sala Arazzi del Comune di Verona, alla presenza dell’Assessora alla Cultura del Comune di Verona Marta Ugolini, Fabiana Bussola, presidente dell’Associazione Culturale Heraldo Ets, di Elena Guerra, direttrice di Heraldo magazine e Tiziana Cavallo per la Fondazione Antonio Megalizzi.
«Il nostro festival è una manifestazione culturale che parte dal basso – spiega Fabiana Bussola -. Non è semplice portare avanti un sogno simile, ma pensiamo che questo progetto sia per Verona un appuntamento arricchente, aperto al confronto di idee, a fronte di un discorso pubblico basato su opinioni polarizzate. Ogni anno cerchiamo di crescere e proporre qualcosa in più. I numeri confermano che siamo sulla buona strada, ma cerchiamo il coinvolgimento di tutti per migliorare sempre di più un evento che può diventare davvero, nel tempo, un appuntamento fisso per la nostra città».
“Vogliamo continuare a tenere alti i riflettori sull’informazione e sul mestiere del giornalista, ma anche su uno dei temi che ci sta più a cuore come l’ambiente- afferma Elena Guerra -Ci teniamo, poi, a sottolineare che assegneremo una targa speciale intitolata ad Antonio Spadaccino, che un anno fa è purtroppo scomparso proprio alla vigilia della seconda edizione. Sarà la stessa famiglia di Antonio a consegnare il premio a un giovane giornalista under 30 selezionato fra quelli che ci sono stati segnalati dalle singole redazioni delle testate locali’’.
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