Il futuro della riabilitazione è a distanza I tablet utilizzati sono dotati di sensori e applicazioni che sfruttano la realtà virtuale

La Teleriabilitazione è un sistema per la conduzione e il monitoraggio della riabilitazione a distanza, aumentando così il tempo di persistenza nell’ambiente riabilitativo. Si sta rivelando uno strumento che i professionisti della Riabilitazione possono utilizzare per rafforzare la loro presenza e vicinanza ai pazienti, anche grazie al supporto dei “caregiver”.
Da maggio 2022 è stata avviata nel Dipartimento di Riabilitazione dell’Azienda ULSS 9 Scaligera, diretto da Gaspare Crimi, un’esperienza pilota di integrazione degli strumenti tecnologici per la Riabilitazione nelle degenze riabilitative di UOC Medicina Fisica e Riabilitazione di Verona-Marzana. Nei mesi a seguire le tecnologie si sono diffuse all’Ospedale di Bovolone e nelle sedi ambulatoriali di Verona, in Via Poloni e a Verona-Marzana.
La teleriabilitazione è stata valutata complessivamente come un’ottima strategia per raggiungere gli obiettivi clinici. Tutti i pazienti l’hanno descritta come uno strumento positivo e si sono dichiarati disponibili a consigliarne l’uso a conoscenti ed amici.
«Questa pratica medica – ha detto il dottor Pietro Girardi, dg dell’Ulss 9, che ha visto gli albori (almeno normativamente) nel 2011, ha ricevuto una accelerazione, favorita dallo sviluppo tecnologico, sull’onda dello tsunami del Covid. Dopo una serie di investimenti, si sono potuti notare i grandi margini di utilità per diverse tipologie riabilitative, per pazienti di ogni età che possono beneficiare di grande elasticità rispetto all’impegno riabilitativo (in termini economici, di tempo e di spostamenti), così come per i caregiver, che spesso sono i familiari del paziente stesso. Il convegno organizzato dalla nostra Azienda è stato un interessante momento di incontro tra i professionisti dell’ULSS 9 e dell’AOUI. Oltre ad aver analizzato i risultati raggiunti, ci si è prefissi nuovi traguardi».
Il percorso di presa in carico con Teleriabilitazione passa prima da una valutazione del paziente, che se idoneo e consenziente potrà avviarsi alla fase di educazione all’uso di un tablet e alla programmazione del piano di esercizi. Dopodiché, il paziente viene dimesso con il tablet e inizia il periodo di teleriabilitazione, nel rispetto del piano programmato dai professionisti sanitari. La sua attività viene monitorata da remoto: l’eventuale insorgenza di problemi può essere segnalata prontamente tramite una app o per telefono. Il personale continua a monitorare i progressi del paziente e, se necessario, modifica il piano riabilitativo. Mentre il paziente, dunque, esegue la riabilitazione a casa propria, in autonomia o supportato dai familiari, i professionisti sanitari ne monitorano i risultati da remoto, garantendo costante supervisione e controllo rispetto all’andamento post-ricovero.
I tablet sono dotati di applicazioni che sfruttano la realtà virtuale non-immersiva: basandosi sulla simulazione di scenari (come nei videogames), riescono a catturare l’attenzione del paziente, stimolandone la motivazione e spingendolo a seguire il trattamento. Il paziente muovendosi interagisce con lo scenario, raggiunge gli obiettivi richiesti e grazie a feedback visivi-sonori è in grado di correggere i propri errori e capendo dove li ha commessi, riesce a migliorarsi.
Fino ad oggi nelle strutture del Dipartimento di Riabilitazione ULSS 9 Scaligera sono stati seguiti in Teleriabilitazione 99 pazienti.