Il fondo indennizzo dei risparmiatori Al via il servizio per cittadini e imprenditori. Le adesioni entro il 20 gennaio

Sono più di 200mila gli ex piccoli azionisti e ob­bligazionisti che negli ultimi anni sono stati travolti dai fallimenti delle banche venete e del Centro Italia. Conf­artigianato Imprese Verona, che si occupa sia di imprese sia di persone, scende in campo per aiutare i risparmiatori traditi, proponendo un servizio di accesso al Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR), istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha stanziato circa un miliardo e mezzo di euro.
“Quanti abbiano subito un pregiudizio ingiusto da parte di banche e controllate con sedi in Italia – spiega Valeria Bosco, segretario di Confartigianato Imprese Verona –, poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1 gennaio 2018, possono dunque prendere contatto con il settore INAPA – Servizi alla Persona di Confartigianato Imprese Verona, che mette a disposizione di tutti gli aventi diritto un servizio realizzato in collaborazione con Casa del Consumatore, associazione nata nel dicembre 2000 con lo scopo di informare, assistere e tutelare gli interessi dei consumatori di beni e servizi sul territorio nazionale ed europeo”.
Confartigianato ricorda che hanno accesso al FIR i soggetti privati, gli imprenditori individuali e le piccole imprese in possesso di azioni e obbligazioni subordinate delle banche poste in liquidazione coatta e loro controllate, in particolare: Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Banca Nuova, Banca Apulia, Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Carife e Carichieti e loro collegate.
Tutti i dettagli dello strumento sono stati presentati durante un incontro pubblico tenutosi il 20 dicembre scorso, durante il quale è stato spiegato come, per l’erogazione degli indennizzi, sia stato individuato un doppio binario: il rimborso automatico è riservato ai possessori di azioni e obbligazioni subordinate delle banche interessate che dimostrano, però, di avere avuto un reddito complessivo Irpef (al netto delle rendite da previdenza complementare) nel 2018 inferiore ai 35 mila euro o di avere un patrimonio mobiliare inferiore a 100 mila euro. “Per tutti gli altri risparmiatori, invece, è previsto un rimborso semi-automatico – illustra Elena Bertorelli, coordinatrice regionale di Casa del Consumatore –, ovvero dovranno presentare domanda a una Commissione tecnica di esperti creata ad hoc, allegando tutte le prove di avere subito una vendita scorretta di titoli senza rispettare le norme del Testo Unico in materia Finanziaria”.