“Barini parla dello stallo dei cantieri del filobus come fosse questione degli ultimi mesi, da aprile dice, quando in realtà come Pd comunale e delle Circoscrizioni denunciamo il fermo fin da agosto 2019 su tutti i cantieri aperti a San Michele, Borgo Venezia e altri quartieri tra maggio e giugno 2019. Cantieri che dovevano terminare in 180 giorni, ben prima del lockdown, e che una determinazione dirigenziale di fine settembre (quindi prima della revoca dell’appalto) ha prolungato, su richiesta delle stesse imprese, fino al 31 dicembre e comunque, citiamo, “fino al termine dei lavori”. Federico Benini, Pd, interviene sull’annosa questione-filobus, diventata incandescente dopo gli ultimi sviluppi.
“Durante questo anno e mezzo Amt ha accampato ogni scusa possibile e immaginabile nel tentativo di giustificare i ritardi: il troppo caldo, il troppo freddo, la sperimentazione di diversi asfalti, il Covid. Ora è il turno delle imprese. Benissimo.
Come cittadini e consiglieri comunali non ci interessa sapere chi ha ragione tra Barini, Sboarina e l’Ati. Se la vedranno tra di loro in tribunale. Ci interessa invece sapere se e quando verrà realizzato il mezzo di trasporto di massa di cui necessita la città” chiude Benini, che passa la palla a Bertucco, Sinistra in Comune.
“Tra pochi giorni, il 15 ottobre, scadrà l’ennesima proroga disposta dal Sindaco per le nomine in Amt e Agsm e ancora non si sa chi si farà carico della grana del filobus, rivelatosi un autentico Vietnam per tutte le amministrazioni da Zanotto in poi. Con la decisione unilaterale di stracciare il contratto di appalto con l’Ati, Sboarina e Barini (che quasi sicuramente non verrà riconfermato per ragioni di inconferibilità) hanno riportato l’opera all’anno zero, anche perché allo stato non c’è alcuna ipotesi di lavoro dalla quale ripartire, manca qualsiasi ipotesi di accordo anche con il Ministero”.