Il primo Festival della Luce in Italia si terrà a Verona. A marzo 2021 l’interruttore si accenderà su palazzi, monumenti e piazze scaligere, che si animeranno di installazioni luminose, proiezioni e videomapping, tutto materiale inedito mai proiettato prima. Portando in città artisti da tutto il mondo, designer affermati e giovani studenti selezionati tra le università italiane e straniere. E un’anteprima potrebbe arrivare già il prossimo mese, per l’inizio della stagione lirica 2020.
Il progetto internazionale ‘Goodlight’, ideato dallo studio CastagnaRavelli, ha scelto il capoluogo veronese per il primo evento italiano dedicato alla luce. Ma anche per dar vita all’unico ‘Laboratorio della notte’ del Paese, un centro di studi internazionale finalizzato a sviluppare progetti e ricerche per valorizzare attraverso la giusta illuminazione il patrimonio storico e artistico urbano, migliorando la qualità di vita e la sicurezza dei cittadini.
L’iniziativa, che si terrà nella primavera 2021, probabilmente dal 16 al 21 marzo, è stata annunciata in diretta streaming dal sindaco Federico Sboarina, insieme all’assessore all’Urbanistica e Ambiente Ilaria Segala e all’architetto Gianni Ravelli, direttore artistico dell’evento.
Per la realizzazione del progetto partirà una vera e propria campagna di fund-raising che coinvolgerà realtà e aziende locali e internazionali, tra cui il gruppo Mondadori. La sperimentazione di nuove tecnologie, che vedrà in campo il politecnico e il policlinico di Milano, con progettisti e ricercatori, permetterà di attrarre giovani talenti ma anche nuovi flussi turistici, pronti a scoprire la città come mai vista prima. E farà arrivare a Verona numerose eccellenze mondiali, tra cui Luc Gwiazdzianski, geografo e docente dell’Universitè des Alpes de Grenoble – uno dei maggiori studiosi internazionali delle città di notte, che dirigerà il Laboratorio.
“Verona sarà un faro per l’Italia, un esempio di innovazione, arte e tecnologia – ha detto il sindaco -. Intanto la soddisfazione di vedere che la nostra città è stata scelta per questa importante operazione e poi come messaggio simbolico. Dopo i momenti bui che abbiamo attraversato con il Covid, la luce assume un valore ancora più significativo. Vogliamo riaccendere la speranza, dare un respiro sempre più internazionale al nostro territorio e portare nuove eccellenze in città. È un’operazione importante per Verona, che avrà l’opportunità di far vedere al mondo, sotto una nuova luce, monumenti, piazze e palazzi, come l’Arena e Porta Borsari. Un’idea che in parte staimo già realizzando con Agsm Lighting con la nuova illuminazione dei ponti. In aggiunta cis arà il festival che attirerà migliaia di persone, artisti e professionisti. Un progetto che ci permetterà di affrontare tanti temi diversi, non solo innovazione, tecnologia e arte, ma anche rispetto ambientale e sicurezza notturna. E vedere realizzati studi, iniziative e installazioni che rimarranno patrimonio della nostra città. Verona ha tutte le carte in regola per dar vita a nuovi grandi eventi di carattere mondiale e richiamare così l’attenzione di nuovi flussi turistici. Uno di quei tasselli del puzzle che abbiamo costruito per dare una dimensione internazionale alla nostra città, per farla ripartire dopo i mesi difficili che abbiamo passato. Il prossimo mese, per la riaccensione dell’anfiteatro e l’inizio della stagione lirica potrebbe già esserci un’anteprima. Una sorpresa per tutti coloro che saranno in città”.
“L’Italia è uno dei pochi paesi a non avere ancora un festival dedicato alla luce, una manifestazione di caratura internazionale. Da tempo stavamo cercando una città che potesse ospitarlo e ora abbiamo scelto Verona – ha concluso l’architetto Ravelli -.