Tre grandi ex dello scudetto commentano il sorprendente esonero di Di Francesco. “Non me l’aspettavo, ma zero punti in tre gare pesano e si sentiva che era a rischio”. Domenico Volpati, commenta così l’esonero di Di Francesco da parte dei giallobù. “Il dopo Juric – dice – è difficile da gestire per qualsiasi allenatore. La squadra non si è indebolita, al di là della partenza di Zaccagni, ma molto probabilmente c’è stato un calo di quella tensione che Juric aveva il merito e la capacità di tenere sempre alta.
Non conosco la situazione dello spogliatoio, ma ripeto: la decisione a mio parere arriva per il calo di tensione. E quanto alla classifica io stavo già pensando in questi giorni alle tre squadre peggio del Verona. Perchè quest’anno ci sarà da soffrire. Tudor? Non lo conosco molto…Avrei visto bene Maran, è una persona che ha esperienza, conosce Verona perchè ha guidato il Chievo. E ha portato il Cagliari ad avere buoni risultati…”.
“Questo è sicuramente il peggiore tra gli esoneri che hanno visto protagonista suo malgrado Eusebio Di Francesco negli ultimi anni”. Antonio Di Gennaro, commenta così la fine del matrimonio tra il tecnico e il club scaligero: “Non me l’aspettavo, in genere si dà un po’ più di tempo all’allenatore per registrare le cose, invece dopo 3 gare è stato deciso il cambio: si vede che non si erano creati i presupposti giusti, al di là dei risultati che non sono ancora arrivati”.
A proposito di risultati, il Verona è fermo a 0. “Vero – continua Di Gennaro – ma a parte la gara col Bologna, nelle prima due partite del campionato la squadra non si era comportata male. I numeri in difesa, sicuramente, hanno influito. Rispetto a Juric, la difesa di Di Francesco ha preso molti più gol. Di Francesco? Lo ritengo un tecnico e una persona intelligente. Ovvio che dopo questi esoneri consecutivi uno debba fare delle considerazioni, così come un calciatore le fa quando le cose non vanno bene per un po’ di partite”.
Decisamente contrario alla decisione di Setti, invece, Luciano Marangon. “Non si riesce a capire questa scelta di addio dopo solo tre giornate. Credo ci sia qualcosa sotto, magari il rapporto tra il presidente e l’allenatore. A volte può mancare la sintonia e quindi si prende una decisione simile. Che paghi sempre il tecnico è il gioco del calcio. Mi dispiace perché Di Francesco ha dimostrato di avere ottime idee e poteva esprimere un buon calcio. I risultati però in Italia contano di più. Tudor? Non lo conosco, non so che tipo di gioco possa dare, non mi pare abbia grande esperienza…”.