Giugno 1977. “Jenny/Silvia” viene consegnato nelle mani del pubblico, che non aveva mai sentito parlare del cantautore Vasco Rossi, nelle vesti abituali di dj radiofonico. Registrato in appena 48 ore, il primo vinile di Vasco è rappresentato da “Jenny” sul lato A, e da “Silvia” sul lato B. Due ragazzine, non ancora donne, alle quali è stata prestata una voce con cui raccontare le loro storie. Ne risultano due ballate romantiche e malinconiche, ispirate dal periodo universitario del cantautore: una fase della vita in cui si è abbastanza grandi per decidere il proprio cammino, ma non ancora del tutto catapultati nel mondo adulto, fatto di doveri e responsabilità.
La giovane Silvia
«Silvia riposa dentro la stanza
Con una mano sotto il cuscino
Mentre di fuori spunta il mattino
Che fra non molto la sveglierà»
“Silvia” è dedicato a una ragazza del paese natale del cantante, ovvero Zocca (MO).
Nel quarantatreesimo anniversario dell’uscita dell’album, Vasco ha raccontato che deve a quella ragazza il successo del pezzo, perché simbolo di gioventù, energia e bellezza. Una bellezza tuttavia ancora acerba e inconsapevole di tutte le difficoltà che la vita le porrà davanti. In molti condividono la spensieratezza infantile di Silvia, e Vasco comincia a ritagliarsi la prima fetta di fan.
Nello stesso anno di uscita del vinile, ecco il primo concerto in assoluto, nell’estate del ’77 presso gli spazi dell’Istituto Corni di Modena. Accompagnato dalla sua prima band Le Cinque Lire (Gaetano Curreri al piano, Marco Rossi alla batteria, Giovanni Oleandri al basso ed Enzo Troiano alla chitarra), Vasco Rossi propone ai concittadini emiliani la storia di Jenny e Silvia ma anche le altre tracce dell’album che sarebbe uscito di lì a poco.
Tra le tappe toccate dai suoi concerti estivi, Radio Estate Giovani, lo stadio di Crotone e il Festival Canta Veneto.
Le facce di Jenny
«Jenny non può più restare
Portatela via
Rovina il morale alla gente
Jenny è pazza
C’è chi dice anche questo»
La prima versione del brano è stata leggermente modificata rispetto a ciò che sentiamo all’interno dell’album d’esordio di Vasco, “…Ma cosa vuoi che sia una canzone…”, uscito l’anno successivo. Introdotta da un pianoforte e solo in seguito da una chitarra acustica, Jenny diventa “pazza”, e l’aggettivo è inserito nel nuovo titolo della canzone. Presentata in anteprima come “Silvia” su Punto radio, fondata proprio da Vasco nel 1975, “Jenny” ad oggi esiste solo in versione 45 giri, e chi ha la fortuna di possederne una copia, saprà di certo che vale molto: ne esistono infatti pochi esemplari. Stampato in 2.500 copie, quel 45 giri è considerato un cimelio per gli appassionati.
Beatrice Castioni